Maglia Pop: Cappuccino e ... BRIOCHE

MagliaBrioche Tubiana 1

Beh, un po’ con il fiatone, ma eccomi qui!

Sono ormai passate molte settimane dal mio primo articolo e se quando lo scrivevo le giornate si stavano accorciando, ora si stanno ormai allungando diventando sempre più tiepide (almeno qui a Roma…).

Le ragioni che mi hanno tenuto lontano dallo scrivere sono invero poche, ma bòne: il piccolo (ma bòno) magliuomo Dario s’è trasferito a Roma. Questo trasloco ha drenato tutte le mie energie, ha preso tutto il mio tempo ed è stato la causa primaria che ha fatto tardare l’arrivo del mio articolo, ma come vedete non occorre disperare! Eccomi qui con un topic più intricato che mai, ma che mi sta tanto a cuore!

Per svariate ragioni che elencherò di seguito ho pensato di parlare un poco del punto brioche. No, su, non fare quella faccia!
La prima ragione è un po’ romantica. Effettivamente, facendo un salto nel passato, fu questo punto a darmi l’impulso di lavorare a maglia e ammetto che ad oggi è un amore che si corrobora, senza soluzione di continuità, ogni volta che mi capita di svolgerlo. In seconda battuta direi che il punto brioche è un punto POP, se usato bene, ed è abbastanza intricato nella sua composizione da vedervi nella trama un po’ della vita di ognuno di noi. La terza ragione è meno burlona e più strettamente da knitter. In verità vi dico che mi piacerebbe vedere più cose in brioche, in Italia. È un punto che permette di giocare con i colori, in tutte le sue varianti, di divertirsi con aumenti e diminuzioni e che tutto sommato è abbastanza semplice a farsi, ma allo stesso tempo abbastanza intricato da risultare stimolante! Insomma, è fighissimo! (ma si più dire figo, no? Ho sempre il dubbio che la variante ‘fico’ sia più ragionevolmente pacata). Io, che non sono né Nancy Marchant - *chapeau* -, né Stephen West - *oddio! Chapeau* -, vorrei farvi venire voglia di buttarle ‘ste gettate sulla maglie passate e di farvelo un diritto brioche perché ne vale la pena e vi darà soddisfazioni sia che si lavori in tondo, sia che si lavori in piano, sia che si lavori ad un colore, sia che si lavori a più colori! Che, non vi fidate del vostro DariettoPOP? Su!

Pronti partenza via? Okay: pronti partenza via!!

Io partirei con un po’ di tecnica, ma due piccole chiose sono d’uopo. La prima è che in questo articolo mi concentrerò sul punto brioche fatto ad un colore. Le indicazione che darò varranno sempre, ma sono primariamente funzionali per quando si lavora ad un colore solo. La seconda chiosa è relativa al metodo di lavorazione. Il punto brioche a uno o più colori si può lavorare sia in piano che in tondo. In questo articolo e nell’annesso tutorial parlerò soltanto della lavorazione in piano.

Aggiungo, inoltre, che qui spiegherò solo un po’ di indicazioni sul punto, ma per la sua lavorazione ti invito a guardare il tutorial sul punto che ho fatto. Sono abbastanza persuaso che ti risulterà sicuramente più chiaro di quanto possano risultare le spiegazioni scritte qui.

Ci siamo tutti?

I punti del brioche lavorato in piano ad un colore

Entrando subito nel vivo della questione, potrei riassumere il punto brioche in maniera vagamente pedestre dicendo che esso è costituito da un’alternanza fatta da “una maglia lavorata” e una maglia passata a rovescio accompagnata da una maglia gettata. Banalmente, quindi, sul tuo ferro vedrai sempre una maglia singola e una maglia con sopra una gettata.
Parlo proprio di un’alternanza di 2 punti per il semplice fatto che questa è la particolarità maggiore del punto brioche. Esso, infatti, appartiene a quell’insieme di punti “doppi” formati da una parte davanti e una dietro (un davanti del lavoro e un dietro del lavoro). Queste due parti sono complementari una all’altra, ma vengono lavorate in due momenti diversi, appunto una in un ferro di andata e una in quello di ritorno. Ciò che cosa comporta? Questo implica che la "maglia lavorata" e la "maglia passata con sopra la maglia gettata" sono:

  • i due punti che compongono il brioche;
  • sono due punti che si susseguono e non c’è momento in cui ve ne sia uno e non vi sia l’altro;
  • sono entrambi necessari per costruire il punto brioche, quindi non lo si può lavorare su un numero dispari di maglie.

Parliamo meglio della maglia passata a rovescio accompagnata da una maglia gettata

Come prima cosa, per iniziare scegliendo tra uno dei due punti che compongono il brioche io mi concentrerei sulla ‘maglia passata a rovescio accompagnata da una maglia gettata’ che è un po’ un punctum dolens. L’azione della maglia passata a rovescio con sopra la maglia gettata dev’essere concepita come un’unica azione, e quindi devi immaginare che questa maglia si presenterà sul nostro ferro come un maglia singola (appunto la maglia passata) con, per citare Nancy Marchant, un piccolo scialle sopra di essa.

fig 1

(Fig. 1 - in rosso vediamo, appunto, il piccolo “scialle”).

 

Ma che vuol dire? Significa semplicemente che avrete una maglia passata con sopra la maglia gettata. Quindi - bada bene che qui ci sta l’inghippo importante: non si tratta di una maglia gettata e di una maglia passata, né di una maglia passata e di una maglia gettata, ma abbiamo a che fare con:

|una maglia passata con una maglia gettata che le passa sopra|

Qualsiasi knitter che non voglia incespicare nel brioche deve porre mente a queste due azioni come azioni complementari, come un modulo da lavorare tutto insieme. Sono due azioni che fatte singolarmente nel brioche non funzionano! Infatti, questa maglia passata con il suo scialle sarà la maglia doppia che andremo a lavorare nel ferro successivo.

Una volta avviati i punti necessari (sempre pari!!) per svolgere il progetto, si procederà lavorando un primo ferro d’avvio e, successivamente, lavorando tutti gli altri ferri con il punto brioche vero e proprio.

Il ferro d’avvio

Il ferro d’avvio nulla ha di troppo diverso dal vero e proprio svolgimento del punto brioche, ma è necessario perché nel primo-primissimo ferro non abbiamo alcuna maglia doppia ed è quindi necessario crearle in modo tale da poter iniziare a lavorare il punto brioche. Il ferro d’avvio, dunque, sarà lavorato passando a rovescio un maglia a cui metteremo il piccolo scialle e lavorando a diritto la maglia successiva. Al termine di questo ferro le maglie si presenteranno come nella fig. 2., quindi con delle maglie singole e delle maglie doppie.

fig 2

E una volta finito il ferro d’avvio, cosa si fa? Beh, gira il lavoro e prosegui! (Fig. 3)

fig 3

(Alla bisogna puoi anche asciugarti il sudore dalle mani e bere un bicchiere d’acqua! Vedi tu!)

Il punto brioche

Per quanto riguardo lo svolgimento del punto brioche, invece, che inizia propriamente dal primo ferro a seguire quello d’avvio, procederai lavorando allo stesso modo di come hai fatto per il ferro testé terminato, con la differenza che il punto lavorato a diritto a diritto normale, verrà lavorato a diritto brioche. Il diritto brioche non è nient’altro che la lavorazione a diritto della maglia doppia (la maglia a cui abbiamo messo lo scialle nel ferro d’avvio, in questo caso). Quindi nel fare il diritto prenderemo la maglia con il suo scialle, insieme, e le si lavorerà a diritto. (Fig. 4)

fig 4

Questa è una brevissima spiegazione del punto brioche, ma inizialmente penso possa essere sufficiente per provare a farlo. Le indicazioni necessarie ci sono tutte e vi ricordo di dare un’occhiata al tutorial che integrato con questo articolo credo possa essere molto utile!

Un’ultima cosa. Mentre lavorerai, prima di buttare giù il lavoro dal ferro perché magari pensi che non ti stia venendo, aspetta di aver fatto almeno 7/8 ferri. Il brioche ci mette un po’ a definirsi ed è necessario lavorare un po’ di ferri prima di riuscire a vederlo. Quindi fidati e continua.

tutorial brioche1

Concludo questo articolo con dei ringraziamenti in calce. In primis ringrazio Simone, il nostro operoso capo redattore, per l’infinita pazienza che avuto con me. Diciamo che sono un po’ in ritardo con l’articolo. Ecco. In seconda battuta, ringrazio anche Fabio Quarantotto per l’inestimabile aiuto che mi ha dato consigliandomi sulla scelta terminologica per il punto brioche; non essendoci ancora una nomenclatura univoca in italiano per questa lavorazione i suoi consigli sono stati molto preziosi. Inoltre, lo ringrazio pure per la fighissima lana Rowan arrivatami dal suo bel negozio Filofilà di Leini (TO) che ho utilizzato sia per le foto che per il tutorial.

Ti ricordo che vorrei vedere dei campioncini, quindi: all’opera!, e che rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento quindi ogni commento sarà super apprezzato! Ci vediamo al prossimo articolo-tutorial! YAY!

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