PITTI FILATI 78°, la rivincita del colore. E riflessioni: cos’è Pitti Filati?

La matta allegria dell'ingresso di Pitti Filati 78°A dispetto delle immagini bianco/nero/grigio che ho trovato ad accogliermi giovedì scorso a Pitti Filati, in un tempo già fin troppo grigio anche da solo, all’interno della fiera io ho percepito una forte affermazione del colore. Al di là delle scelte individuali delle varie aziende espositrici (non ho curiosato in tutti gli stand, ma nessuno ha bandito completamente il colore in favore dei classici neutri estivi), nello Spazio Ricerca di colore ce n’era in abbondanza.

Materiality - il tema di questa stagione per lo Spazio Ricerca di PittiMa andiamo per gradi. Prima di tutto rispondo a una domanda che ricorre spesso nel gruppo FB in varie forme:

“Com’è Pitti Filati?”    

                  “COSA c’è a Pitti filati?”

Pur rendendomi conto di infrangere i vostri sogni più proibiti e conturbanti, Pitti Filati NON è una fiera per gli amanti dell’aguglieria (filati per aguglieria: ovvero tutti quelli utilizzabili ai ferri o all’uncinetto. Il che lascia aperta la porta a un’infinita serie di possibilità…)????

 

Pitti Filati è una fiera semestrale dedicata agli operatori professionali del settore tessile/maglieria. Centinaia di filature espongono le proprie collezioni stagionali a beneficio di compratori, stilisti, distributori, agenti internazionali che lavorano con e per maglifici, tessiture, fashion brand più e meno famosi. Quindi, a meno che non abbiate fatto del vostro sferuzzamento o uncinettamento la vostra professione, Pitti Filati non è una fiera che fa per voi. O per meglio dire: è una fiera interessantissima da vedere per ciò che sono le novità e le tendenze colore, ma questo non vi assicura che ciò che vedrete lo troverete poi in commercio sotto forma di gomitoli.:-)Le aziende che espongono trattano il filato in rocche, rivolgendosi ai compratori per l’industria e solo poche di loro hanno un settore dedicato ai gomitoli.

Concludendo: credo che una panoramica dello Spazio Ricerca, con tutti i suoi colori/punti/forme particolarissimi sia molto più utile per “noi” che non una disamina dei vari filati proposti dalle aziende! I filati esposti anticipano le tendenze moda che vedremo sulle copertine (nei negozi molto dopo) solo l’anno prossimo…hai voglia ad aspettare!

Parlo secondo mie impressioni: mi hanno colpito gli abbinamenti più inconsueti fra toni neutri e vivaci, l’uso davvero innovativo (davvero!) della tridimensionalità, anche in commistione con oggetti estranei alla maglia (ma perfettamente integrati) e con ricami in versione pop. Tutto concertato a rappresentare egregiamente il tema di quest’anno: Materiality. I materiali e la fisicità dei materiali.

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A destra nella foto, Carlo Volpi durante uno dei festeggiamenti di fine PittiCuriosità: all’allestimento dello Spazio Ricerca collabora anche Carlo Volpi che ho incrociato casualmente nei corridoi di Pitti.

Carlo Volpi Zegna Baruffa

Ogni volta che ci incontriamo, io e Carlo, è sempre per caso e sempre durante Pitti! Nonostante Carlo sia un toscano D.O.C.G., è approdato in Inghilterra come stilista molti anni fa e torna solo per occasioni di lavoro in Italia. Mi auguro che a breve l’avremo ospite in questo blog per conoscerlo meglio (se la madrinah lo acchiappa in quel di Londra).:-)Nella foto a sinistra, alcuni dei suoi capi esposti nello stand di Zegna Baruffa (e scusa se è poco). 

 

 

 

L'ingresso dello stand

 

 

 

 

Al piano inferiore era inevitabile vedere la parete della Millefili, famosa per la spettacolarità dei propri allestimenti. Una miriade di lucchettini, ognuno recante un proprio messaggio su un cuoricino di carta, a formare il nome dell’azienda. In effetti: spettacolare!

 

Qua sopra, la spettacolare parete dello stand Millefili.

Millefili

 

Si eseguono gadget personalizzati 

 

 

 

 

 

 

 

 

Io, invece, ho fatto esposizione di me stesso nell’angolo aguglieria di Fabifil, il cui allestimento stilistico è stato curato da Ilaria Toncelli (sotto, nella foto di gruppo con il sottoscritto e le ragazze dello staff Fabifil). L’abito di vetrina è stato realizzato a macchina ma la cintura e lo scollo sono all’uncinetto.

Al lavoroLo staff FabifilFabifilFabifil

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E dopo aver visto anche il tubino smanicato in cotone e viscosa, sempre realizzato da Ilaria per lo stand dell’azienda Alpes, ho capito che anche lei ha un debole per il “fatto a mano”. 

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AlpesAlpesTubino in cotone e viscosa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lascio per ultimo uno dei momenti più piacevoli di tutte le mie “pause” (alla fine, ero lì per sferruzzare).

:-)La visita da Tintoria di Quaregna (produttori del filato Betulla) e quindi da Anna Mello Rella. Ho potuto finalmente conoscere Alessia con cui ci siamo scritti tantissimo durante lo sviluppo delle Idee di Betulla, la prima rivista di maglia dedicata alla loro linea di filati tinti con colori naturali. Prestissimo, grandi novità in proposito: la distribuzione di Betulla nei negozi!! Sarà la stessa Anna a parlarcene in un’intervista dove conosceremo meglio la mente che sta dietro tutto questo.

Al centro Anna Mello Rella, a sinistra Alessia e Giovanni a destraVerbena by BetullaSalice by BetullaIl nuovo espositore per la vendita nei negozi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P.S.: Chiudo dicendovi che ho le prove che i Magliuomini suscitano ancora scandalo in Italia. Mentre mi presentavo in giro per gli stand di Pitti come “un uomo che fa la maglia a mano” c’è stata diversa la gente che m’ha guardato come si guarda uno instabile di mente. Se fa così strano a Pitti Filati, dovremo avere ancora molta pazienza! 

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