Intervista a Giuseppe Linguaglossa: l'Harry Potter dei lavori a maglia

Realizza i suoi pattern usando i ferri come fossero bacchette magiche (ha un debole per la saga di Harry Potter), sfuggevole ed evanescente come un vero mago, abbiamo dovuto usare l’incantesimo del gomitolo infeltrito per intervistarlo! Si confida con noi Giuseppe Linguaglossa.

Paolo: Ciao Giuseppe e benvenuto nel blog dedicato ai Magliuomini! Mettiti comodo, serviti di pasticcini e beveraggi, agguanta un paio di ferri, un gomitolo e facciamo quattro chiacchiere. Pronto? andiamo!

Giuseppe: Sottomano ho solo cannoli e passito, vanno bene lo stesso?

P: Vanno benissimo! Siamo a favore degli scambi interregionali (quindi passami cannoli e passito e prendi un po’ di questi cantuccini e vinsanto). Iniziamo con la domande di rito e qualche altra curiosità. Come hai iniziato a fare la maglia?

G: La colpa (o il merito, fate voi…) è di due persone: La Pina e mia mamma. Ti spiego meglio… Qualche anno fa La Pina conduceva un programma che si chiamava Nientology, che terminava sempre con la favola della buonanotte. Orbene, a questo punto tutti gli ospiti si avvolgevano in una coloratissima copertina granny square e ascoltavano i brevi racconti densi di una profonda morale (ancora rido al solo pensiero).

Il reperto: la copertina granny uncinettata per godersi Nientology al calduccioPer ascoltare la favola della buonanotte col giusto outfit avevo bisogno anche io di quella coperta così ho iniziato a martellare mia mamma ad intervalli regolari “Me ne fai una? Me ne fai una? Me ne fai una?”.

Un giorno, stanca delle mie continue insistenze, mi è spuntata a casa con qualche gomitolo, un uncinetto e mi ha detto “se la vuoi te la fai, siediti che ti insegno”. Non so se sperava che così mi sarei arreso o se, nel suo orgoglio di maestra (principalmente tiene corsi di tombolo ma insegna volentieri anche maglia e uncinetto), voleva vedere dove sarei arrivato… in ogni caso, qualche mese dopo sono riuscito a completare il mio primo lavoro. Da maestra puntigliosa, però, trovava sempre qualche cosa da ridire sulle mie personalissime esecuzioni, pertanto ho deciso di imbarcarmi in lavorazioni su cui avesse poca pratica, da qui la scoperta dei ferri circolari e la lavorazione continentale. A distanza di un anno circa dalla visione del primo video di Santa Emma, sono stato io ad insegnare a lei e alle sue signore quanto avevo appreso.

Lèviosa versione panoramicaP: Le visioni di Santa Emma da Fassio si moltiplicano fra i fedeli della maglia :-)Passiamo a indagini più approfondite sulle tu creazioni. Il tuo primo pattern pubblicato su Ravelry, lo scialle Lèviosa, ha ricevuto 393 like quando lo hai postato nel gruppo e il terzo, lo scialle Edvige, ne ha ricevuti 343. Sei un “enfant prodige” della maglia oppure è il frutto di notti insonni passate a studiare come fare morire d’invidia gli altri designer (me incluso)?

G: Ahahahahah! È semplice malattia mentale! Dopo l’ennesima giornata passata a combattere con scadenze e con le persone (sono avvocato) mi sono trovato davanti due alternative: o andare di Xanax o darmi ai ferri.

Diventato uno sferruzzatore compulsivo (in genere, con la giusta serie televisiva in sottofondo, riesco a lavorare 2/3 ore a sera), il passaggio a voler creare qualcosa di “mio” è stato naturale. Poi, ovviamente, ci ho preso gusto.

P: Nei tuoi primi pattern hai utilizzato molto la tecnica dei ferri accorciati. Ci sono altre tecniche che ti stanno interessando in questo momento? quali i modelli in previsione per il futuro?

L’Avv. Linguaglossa sorridente, benché immerso fra scartoffie legali e non fra i gomitoliG: Si, in questo momento sto sperimentando il fair isle che trovo molto divertente. Ho già pronto il modello di una classica copertina per neonato e ho qualche idea folle che mi frulla in testa da un po’… vi terrò aggiornati.

Il bellissimo Edvige in tutta la sua maestositàP: Qual è il tuo approccio alla costruzione di un modello e quali le ispirazioni da cui scaturiscono?

G: Bella domanda! Non saprei darti una risposta univoca, dipende… Lèviosa è nato quasi da solo (stavo facendo esperimenti), Edvige invece ha dietro settimane di studio, ho iniziato dal disegno su carta e poi ho cercato il modo migliore per tradurre in realtà quanto avevo pensato.

P: Ci puoi descrivere la realtà “Magliuomini del Sud” tu che abiti a Messina? Esistono luoghi d’aggregazione?

G: In realtà è praticamente assente… In genere condivido le mie follie con mia mamma e due mie amiche Cristina (che ho la responsabilità di aver portato al lato oscuro) e Angela (che era già malata di suo).

P: Nel tuo profilo Ravelry non dici moto sul tuo conto. Dai! parlaci un po’ di te.

Lèviosa in dettaglioG: Non c’è molto da dire… che sono folle, un po’ testone e con la fissa per Harry Potter credo si sia intuito! Sicuramente ho una buona dose di sana incoscienza, infatti siamo qui a parlare dei miei lavori malgrado sferruzzi solo da un anno e mezzo e ancora ho tantissimo da imparare.

Grazie Giuseppe. E ora, aspettiamo con ansia la tua prossima magia! Nel frattempo, potete scaricare i pattern già pubblicati su Ravelry.

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