Coco Chanel e Le Train Bleu: la spiaggia della Costa azzurra sulla ribalta della Parigi surrealista – 2° parte
Per il balletto Le Train Bleu, da un libretto di Cocteau, Diaghilev, il creatore dei famosissimi Balletti russi, chiamò Coco Chanel come costumista.
Il nome del titolo, viene dai celebri treni espressi, così chiamati per il colore blu scuro con decorazioni dorate, attivi dal 1922, molto veloci, che da Parigi portavano in vacanza sulle coste meridionali francesi i ricchi protagonisti del jet set. Ogni vagone aveva solo dieci posti, il ristorante era affidato a famosi chef, le fermate erano le più famose località balneari dell’epoca, ogni spiaggia un grand hotel per vacanze di lusso. Il sottotitolo, operette dansée, indicava il carattere di balletto fantasia, con una satira che ridicolizzava le vacanze snob degli aristocratici europei.
Coco Chanel e Le Train Bleu: la spiaggia della Costa azzurra sulla ribalta della Parigi surrealista – 2° parte
Per il balletto Le Train Bleu, da un libretto di Cocteau, Diaghilev, il creatore dei famosissimi Balletti russi, chiamò Coco Chanel come costumista.
Il nome del titolo, viene dai celebri treni espressi, così chiamati per il colore blu scuro con decorazioni dorate, attivi dal 1922, molto veloci, che da Parigi portavano in vacanza sulle coste meridionali francesi i ricchi protagonisti del jet set. Ogni vagone aveva solo dieci posti, il ristorante era affidato a famosi chef, le fermate erano le più famose località balneari dell’epoca, ogni spiaggia un grand hotel per vacanze di lusso. Il sottotitolo, operette dansée, indicava il carattere di balletto fantasia, con una satira che ridicolizzava le vacanze snob degli aristocratici europei.
In Le Train Blu si mescolavano acrobazie, pantomime e satira del tempo (Chanel and her World, Edmounde Charles - Roux p.296). Cocteau ambientò il balletto in una spiaggia in cui i personaggi non facevano nulla se non flirtare e scherzare tra di loro. Era quindi, ironico, irriverente, divertente. I protagonisti erano quattro: un nuotatore, (Anton Dolin famoso ginnasta), una ragazza in costume da bagno chiamata La Perlouse, (Lydia Sokolova), una campionessa di tennis (ispirata ad una campionessa reale dell’epoca, Susanne Lenglen), interpretata da Bronislava Nijinska (sorella di Nijinski e coreografa del balletto), e un giocatore di golf (Leon Voizikovski). Il resto dei personaggi formava il corpo di ballo, Les gigolos e Les poules.
La partitura musicale era di Darius Milhaud (compositore francese d’avanguardia), e rispecchiava alla perfezione l’atmosfera allegra e il carattere superficiale dei personaggi. In questo balletto la danza si mescolava a gesti tipici del mondo della ginnastica, del tennis e del golf. L’armonia elegante di braccia e gambe, si frantumava in una parodia di movimenti sportivi, le vibrazioni sinuose di corpi in movimento, si scomponevano nei gesti sincopati tipici degli sports, creando una visione nello stesso tempo comica e classica. Il famoso scultore Henry Laurence creò una scenografia cubista con cabine da bagno e un mare surreale sul fondale.
Il sipario fu dipinto da Pablo Picasso ed è passato alla storia con la sua raffigurazione di donne spropositate che corrono sulla spiaggia, con i capelli al vento.
Ed ecco i costumi: i personaggi, compreso il corpo di ballo, furono vestiti con costumi da bagno in jersey, molto utilizzato da Chanel per le sue creazioni di moda, che non è una stoffa vera e propria ma un tessuto a mano a maglia rasata (la cui lavorazione è originaria dell’isola di Jersey), tranne il giocatore di golf e la campionessa di tennis.
Dei ballerini in costume e occhiali da sole, orologi da polso, bracciale, sandali di gomma ed accappatoio non si erano mai visti. L’insieme dei personaggi risultò divertente ed originale, ai ballerini piacque meno che agli spettatori, visto l’insieme ingombrante di accessori, portati al parossismo da Chanel, come ad esempio gli orecchini abnormi e la racchetta da tennis, che rifacevano il verso anche al ricco pubblico reale presente in sala (si dice che gli orecchini impedissero a Lydia Sokolova di percepire le battute dell’orchestra).
Chanel firmava, con questi costumi, l’opera teatrale, con il suo stile inconfondibile, sobrio e lineare, al di fuori di certa ambiguità ottocentesca, rifiutandosi di creare costumi appositi, disegnando secondo il suo stile dei moderni bagnanti, dei frequentatori tipici delle spiagge dell’epoca. Sullo sfondo di un mare enorme, i suoi bagnanti colorati di rosa e azzurro, rappresentarono novità prorompenti, così come prorompente nella moda era stata Coco Chanel, inaugurando finalmente il rapporto tra il teatro contemporaneo e l’alta moda. Ne parleremo ancora…