MAIPIUSENZA - DICEMBRE 2021

5 mai pi senza

Vi ricordate quando, qualche settimana fa, scrivevo  che per me Abilmente era “Incontrare tante persone che nel tempo non erano più solo “persone”, ma amici con cui sì ci si vedeva solo un paio di volte l’anno, ma con cui ci si sentiva (e ci si sente) più spesso e con cui negli anni si è creato un bellissimo rapporto anche di collaborazione, scambio di idee, professionalità e competenze.”?

Sì, scusate, prendo fiato anche io!

Alberto Bana e Manifatture Sesia sono stati argomento dello scorso appuntamento e sono in frenesia per concludere il progetto in corso e dare finalmente vita alle mille idee che la mia testa mi suggerisce con quelle meraviglie.

Vi ricorderete anche che vi ho promesso che vi avrei parlato di Emma Fassio, la nostra dolcissima e cara Emma ed eccoci qui.

Ho visto la prima volta Emma in un video QVC perché mi erano stati regalati dei ferri circolari e un corso per imparare la tecnica continentale e non volendo arrivare proprio impreparata, ho inserito qualche parola chiave su YouTube e via, mi è comparsa lei.

E dunque ogni sera per un buon periodo ho continuato a guardare i suoi video, tornando indietro e andando avanti e riguardando quel rovescio che ancora non so fare…

Bhè io e la tecnica continentale non siamo ancora molto amiche, soprattutto quando ho scoperto che posso usare i circolari con la tecnica british e che mi è sufficiente saper fare il dritto e neanche troppo spesso!

Ma…è ovvio che ci sia un ma, vero?

Infatti c’è!

MA io sono rimasta rapita dalla pacata impassibile dolcezza di Emma!

Forse tutte quelle volte che andavo avanti e indietro era lei che guardavo e non la tecnica. Eh già perché per Emma è talmente naturale comporre quei dritti e quei rovesci che risultano un mantra ipnotico.

Vi racconto della prima volta che l’ho vista? Se non lo facessi, mancherebbe un pezzo!

Era il lontano 2017 (oggi mi sembra tanto lontano veramente) e andavo per la prima volta in fiera coi Magliuomini, a Roma e per quell’edizione, quella dei pompom, avevo chiesto espressamente come collaboratrice allo stand, la mia “mamma cuore” Anna Bruno.

Prima o poi scriverò anche di lei e dell’affetto che ci lega nonostante la distanza e nonostante purtroppo non ci sia il tempo di sentirsi e vedersi più spesso.

Con Anna abbiamo passato ore stancanti, ma bellissime, dei giorni meravigliosi e quando ho scoperto che conosceva Emma, le ho chiesto di presentarmela perché beh per me era una star!

Non che non lo sia ancora oggi naturalmente, ma avere il suo numero di cellulare porta tutto ad un altro livello…riuscite a capirmi vero?

E dunque con le mani sudaticce (che figura) e qualche parola detta a caso, mi sono portata a casa il mio incontro ravvicinato con un VIP!

E la mia Annina che ha fatto? mi ha regalato un libro di Emma facendomi scrivere una dedica di quelle che solo lei sa fare e per cui ancora mi commuovo.

Abilmente dopo Abilmente, la visitina con Anna nello stand di Emma è diventato un rituale e niente, vorrei avere il teletrasporto per vedere Anna e Emma e anche la mia sister Luisa Baccellieri (amica l’ho rifatto!) e Simone Villa e, fermatemi perché altrimenti non la finisco più, tutti gli amici più cari!

Parliamo di filati, dai, altrimenti mi prende la malinconia.

Da qualche anno, Emma ha un suo shop, tutto da visitare, a questo link .

Potete trovare filati, kit, stoffe…prendetevi del tempo e visitatelo con la carta di credito alla mano perché è impossibile che il carrello rimanga vuoto.

Emma mi ha mandato un pacco della felicità e non posso non descrivervene il contenuto.

Iniziamo con un filato che mi ha ricordato i tempi dell’università: avevo imparato le diminuzioni e facevo gilet come se non ci fosse un domani. Usavo ancora i ferri dritti e la sera per rilassarmi invece delle solite sciarpe di cui ormai ero piena e avevo riempito famiglia e amici, cogliendo l’occasione di impratichirmi con le diminuzioni producevo pezzi che poi mia mamma univa e io indossavo, convincendo me stessa e gli altri che fossero gilet.

Il filato di allora arrivava da un noto negozio milanese e mi piaceva perché aveva grandezze diverse che mi permettevano di usare i ferri grossi e finire presto (Luisa, ero così anche prima, vedi?).

Il filato KVALL che io ho ricevuto nel colore grigio chiaro (e adoro) è composto per il 70% di lana biologica e per il 30% di alpaca, i gomitoli sono da 100 grammi per 65 metri, da lavorare con i ferri 7 o 8.

E’ un prodotto particolare, mi rendo conto che può non piacere a tutti per la sua irregolarità, ma a me piace proprio per questo, oltre che per la sua morbidezza, perché anche un collo a diritto (continentale o british, ovviamente!) diventa un capo estroso che dona un aspetto completamente diverso a un vestito scuro e basico o a un cappotto noioso.

I miei famosi gilet rendevano il mio outfit di quel periodo universitario assolutamente modaiolo: perché un jeans o un pantalone nero abbinati a una camicia bianca sono basici, ma un capo fatto a mano e dalla forma e dalla trama originali rende tutto più bello.

 

1.kvall

 

GOSA è composto per metà da lana vergine e per il restante 50% da alpaca.

Nel mio pacco è blu notte ed è pazzesco.

Morbido e vaporoso si può lavorare coi ferri (6 o 7) o l’uncinetto ed è perfetto per qualunque cosa vi venga in mente: cappotto, maglione, copertine…c’è solo da scegliere il colore o i colori e far andare la fantasia.

I gomitoli hanno un formato da 50 grammi per 90 metri. Sono anni che penso di farmi una sorta di poncho che in realtà è una sciarpa chiusa da un lato lasciando solo la fessura per la testa e credo di aver trovato il filato giusto.

Caldissimo e leggerissimo, da indossare sopra o sotto il piumino o il cappotto o in casa quando fa freschino in pieno inverno o quando ancora i caloriferi non sono accesi (non so come funzioni nel resto del mondo, ma a Milano “si accende il 15” di ottobre e le prime due settimane del mese sono tremende: freddo polare, umidità…insomma una vera e propria tortura!

 

2.gosa

 

E se da giovane amavo i filati grossi per il poco tempo e le mille cose da fare, oggi…beh è ancora così ma mi piacciono moltissimo anche i filati sottili e mi ci metto anche all’opera lamentandomi poi di quanto sia lenta e poco paziente.

Se però siete veloci e vi piace il mohair, vi suggerisco STIL che è una combinazione di mohair appunto e seta che vi lascerà senza fiato.

La composizione è 70% mohair e 30% seta. I gomitoli sono da 25 grammi per 210 metri, da lavorare con ferri o uncinetti del 3.

Finora non vi ho parlato della cartella colori perché voglio che scopriate tutto sul sito di Emma, ma non posso che elogiare la cartella colori di STIL. E’ davvero fuori dal comune.

Sapete che mi piace il giallo (che qui è sole), ma davvero è faticoso scegliere, per questo non posso che consigliarvi di mettere nel carrello senza pensare e realizzare quello che vi va: maglie, cardigan, stole e scialli, sciarpe avvolgenti e colorate, cappelli, insomma liberate la fantasia e strisciate la carta!

 

3.stil

 

E ora passiamo all’ultima sorpresa che mi ha mandato Emma: LYSER è un filato super lussuoso e spettacolare e sapete perchè? C’è il mohair (49%), c’è la seta (38%) e c’è il vetro, cioè micro sfere di vetro! Non è incredibile?

Quindi abbiamo un filato super morbido, vaporoso e con dei punti luce scintillanti perfetto per realizzare quello che più vi piace e che soddisferà anche la vostra esigenza di “sbarlusc”!

I gomitoli sono da 25 grammi per 125 metri, da lavorare coi ferri o uncinetti del 4 o 4,5.

Io impazzisco per il mio ottanio!

Per la cartella colori, guardate il sito, così potete anche sbirciare i kit con questo filato.

 

4.lyser

 

Se state pensando: ma di solito non sono 5 i mai più senza?

Sì sono almeno 5, ma oggi abbiamo quattro filati pazzeschi e persino un tessuto!

Su www.emmafassio.com potete trovare, infatti, filati, kit e stoffe di vario tipo.

Io ho ricevuto un tessuto “stof fabrics” di cotone poplin a base grigia e con dei bei puaroni (niente paura, sono solo pois molto grossi) gialli e bianchi, da inserire in una borsa all’uncinetto gialla che sto portando avanti coi mie tempi biblici dall’estate scorsa. Prima o poi sarà finita e prima o poi avrà bisogno di una fodera!

Ecco, ci ha pensato Emma!

 

5.tessuto

 

Cara Emma, non posso far altro che ringraziarti di cuore per tanto: i tuoi video, i tuoi libri, i tuoi filati e i tuoi tessuti, ma soprattutto per te.

 

Per come sei una persona “normale”, una alla portata di tutti e una donna bella dentro e fuori.

Per la tua arte e la tua capacità di condividerla e di insegnarla, con gesti e parole semplici ma con tanto tantissimo amore. Sincero. Sempre.

LaBeBi

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