CROMOTERAPAZZIA: L'ESTASI DELL'ORO – seconda parte

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Il Crogiolo

Per introdurre i tre suggerimenti ho tre relatori, che si presenteranno da soli; mi hanno chiesto di poter parlare di arte antica, di crescita personale e di golosità piuttosto sane.

I suggerimenti di oggi sono un accessorio che ripara, un dettaglio che sifa notare e una piacevole sfiziosità.

  1. L'Arte Antica

“Atene è sempre stata la mia città. L'ho vegliata per centinaia di anni, dal punto più alto del tempio più alto dell'Acropoli, finché un incendio non mi ha irrimediabilmente distrutto. Ero alta e abbagliante, fatta di oro e avorio. Atene è sempre stata la mia città, e l'ho vegliata fino alla fine dei miei giorni. Il mio nome era Athena Parthenos.”

 

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- Athena Neckwarmer, di Galuska Horvath (scaldacollo

- L'Athena Parthenos (o l'Atena Crisoelefantina)

 

  1. La Crescita Personale

“Non so se sia stata una caduta, o un mio lento abbandono verso il basso. In ogni caso, c'è stato un momento in cui ero a terra, a pezzi, e ho pensato (o volevo?) che fosse finita. Ho deciso di alzarmi per raccogliere i miei cocci e le mie schegge con riguardo, ma solo affinchè le mie miserie non ferissero più nessuno, per poi abbandonarli in un angolo e andarmene. E' stata la prima volta in cui ho avuto realmente cura me. Ho guardato quel mucchietto, sembrava avere ancora una forma, allora ho pensato che forse poteva essere ricomposto. E ci ho provato. E' stato difficile vedere tutte le crepe, tutte le rotture, ho pensato che mi avrebbero fatto diventare la mia stessa vergogna,che avrebbero urlato nient'altro che i miei sbagli e le mie debolezze. Ma cosa sono le cicatrici, se non il segno di un danno cui si è posto rimedio? Il mio nome è Kintsugi, e ho dipinto d'oro i miei squarci più profondi, perchè chi mi veda sappia che non c'è vergogna nelle ferite e negli sbagli, quando si fa di tutto per rimettere i pezzi insieme.”

 

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- Elbow Patches with Socks Yarn, di Helene Fumey (toppe ovali) → 

- L'arte del Kintsugi  

 

  1. Quando una persona è turbata, la consuetudine dice che una bevanda calda aiuta molto.

“Non sono fatto d'oro, ma mi chiamano così perché sono di quel colore. A me piace tantissimo sorridere, cioè, anche far sorridere, secondo me sono un abbraccio tondo e coccoloso. E profumo assai! Ciao, io sono Latte d'Oro, arrivo dall'India, e a quanto pare faccio anche molto bene per un sacco di acciacchi!”

 

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- Ricetta del Latte d'Oro (più qualche fatterello) 

 

BONUS TRACK:

Le due Bonus Track di oggi, se dovessi riassumerle in una parola, sarebbero “sontuose”.

“L'Estasi dell'oro” (brano che amo molto, per questo non vedevo l'ora di usarlo come titolo) fa parte della colonna sonora che Ennio Morricone compose nel 1966 per “Il buono, il brutto e il cattivo” di Sergio Leone; è il sottofondo musicale della scena ambientata nel cimitero in cui Tuco, interpretato da Eli Wallach, cerca freneticamente la tomba dove si trovano $200.000 in oro; ormai da anni è il brano adottato dai Metallica come intro per i loro concerti.

Il primo suggerimento è quindi il sorprendente incontro tra un'orchestra (la forma di esecuzione più politicamente corretta) e l'heavy metal (un genere che, almeno in apparenza, di politicamente corretto non ha niente): godetevi “S&M”, il meraviglioso concerto live tenuto dai Metallica con la San Francisco Symphony Orchestra nel 1999.

E poi, se dopo il concerto vi rimane un po' di spazio, vi suggerisco “300”, la graphic novel di Frank Miller sulla Battaglia delle Termopili da cui è stato tratto il film omonimo.

Tra la graphic e il film non ci sono molte differenze (anzi!), ma in entrambi il re persiano Serse viene rappresentato ricoperto e circondato d'oro, a sottolineare quanto il re stesso volesse ribadire la sua divinità e la sua superiorità, sia rispetto ai suoi stessi sudditi che (soprattutto) rispetto agli Spartani. E se pensate che non sia un intrattenimento adatto perché i Persiani sono spaventosi, provate a mettervi nei panni dei Trecento Spartani alle Termopili: probabilmente era così che la paura glieli faceva vedere.

 

Foto 8

 

Alla prossima cromoterapazzia, nel frattempo... Ciao neh!

Bea :-)

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