Ufficio lavori di Mordor: Quel calzino di Mordor

ufficio lavori di mordor

Il calzino di Mordor è differente. Il calzino di Mordor ha dei gran buchi in giro. Il calzino di Mordor si produce già rovinato con colori spenti.

Foto1 oscura rapina

Dai, confessa anche tu di aver prodotto qualche calzino di Mordor! Fino ad adesso ho visto calze ben lavorate, ben presentate e ben fotografate, ma non credo che a tutti – e subito – il lavoro fatto sui calzini sia andato bene. Come sempre, quando si produce, bisogna mettere in conto errori, orrori e tentativi andati a male. Ma non devi nasconderlo! Ho già parlato della rimozione, no? Non va bene per te, per la tua sanità mentale! Mostra con orgoglio le tue schifezze e ripeti con me:
« Questa è solo una tappa verso la perfezione!»

Se proprio proprio vogliamo trovare una giustificazione alla cosa. Ma, vogliamo? Io, come Oscura Signora, non ho nessun problema nel presentare al mondo il calzino di Mordor, volutamente pervertito.

«Tu sai come gli orchi sono venuti al mondo? Erano elfi, una volta. Catturati dai poteri oscuri, torturati e mutilati. Una forma di vita rovinata e terribile.» Parola di Saruman, citazione dal film “La compagnia dell’anello”.

Anche i miei calzini erano normali, una volta; poi i loro pattern sono finiti tra le mie grinfie e ciao Peppe. Ho creato –orrore e raccapriccio - un calzino urfido. Del resto, cosa pensi si indossi a Mordor? E se poi non facciamo dei lavori di Mordor all’Ufficio Lavori di Mordor, dove i lavori di Mordor potrebbero essere prodotti?

Foto2perversione calzino

Come trasformare un bel calzino in qualcosa che non potrà mai essere indossato da umano alcuno?

1) Troppo grande/troppo piccolo. Basta non fare il campione ed avremo delle fantastiche calze adatte a dei corvi (rigorosamente di razza Crebain) o a dei vagabondi di caverna.
2) Ahia, mi smaglia! Oops, I dit it again, cantava Britney Spears laggiù negli anni neri della mia scuola dell’obbligo. Basta una distrazione e via, si perdono i punti lungo tutto il lavoro e vaffangollum.
3) Getta il gettato dove capita. Questo è un classico dei principianti e, davvero, non c’è nulla di cui vergognarsi: di solito si riesce, per lo più inconsciamente, a rigirare il filo sopra il ferro mentre si passa da un dritto (col filo dietro al lavoro) a un rovescio (col filo davanti). Nella mia infanzia magliara ho lavorato parecchi gettati involontari, pervertendo così, senza lontanamente immaginarlo, parecchi lavori. Insomma, ero già l’Oscura e non lo sapevo nemmanco io.
4) Sono non sono capitan uncino. Un uncino, un chiodo scoperto, un dente canino in cui incastrare il lavoro lo si trova, senza neanche impegnarsi troppo, aggiungerei. Si producono dei gran buchi. Non volete bucare il vostro calzino? Fuggite sciocchih!
5) Erano due? Davvero? Una svista e si lavorano due maglie invece di una. Calzino stortignaccolo garantito.
6) Ho perso il f. Qui ci vuole del talento, nello scegliere una lavorazione intricata, un bel traforato impegnato, uno stranded originale e … dimenticarsi di quale ferro e/o quale maglia si stia lavorando. E parte il lancio dell’orco.
7) Quale colore. Basta un attimo e uno svarione sul colore condanna qualsiasi calzino al confino a Mordor. Un cioccolato promettente che si rivela in un cacca. Un mimetico salvia che è più color larva. Un ciclamino che vira al classico lombardo “trà sü de ciocc”.

Ho contemplato tutti i casi o me ne sono dimenticata qualcuno? In caso suggeriscilo nei commenti, in modo che non trascuri alcuna possibilità di rovinare dei bei pattern!

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