Jacquard Attack: EcoSì ecoNo, ambarabacciccìcoccò

jacquard attack

 

 

Io, da quando ho beccato la notizia che nei ghiacci eterni hanno trovato fibre sintetiche e plastica, non trovo più pace. No, non ridere, è una cosa seria! Mi sono guardata allo specchio ed ho visto … nulla di preoccupante, perché era estate e portavo una maglietta di cotone. È stato dopo, quando ho passato mentalmente in rassegna il mio guardaroba invernale, che si è presentato il brividone: ho delle maglie misto acrilico, poche, in verità, ma le ho. Ho tutto l’ambaradan per la montagna in pile, e poi, spesso e volentieri, devo lavorare filati che contengono anche fibre artificiali, e non posso dire di no.

 

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Lasciando perdere le fibre ai poli e nei ghiacciai, è comprovato che le microplastiche derivanti dai lavaggi degli indumenti finiscono in mare, con tutto quello che ne consegue per la catena alimentare. Qui un articolo esplicativo.

Ok, quando non lo sapevo stavo meglio, questo è vero, tuttavia cercherò, anche nella mia passione magliara, di essere eco-friendly. Già adesso, quando si tratta di capi di cui posso scegliere il filato, utilizzo solo materiali naturali: lana, seta, alpaca, canapa, viscosa e cotone, per esempio. Mi è capitato di riutilizzare gomitoli di qualcuno che, per le ragioni più disparate, ha smesso di lavorare a maglia. Lottando strenuamente contro la mia ingordigia mi impongo di acquistare in maniera razionale, meno cose di migliore qualità.

 

Per quanto riguarda le mie vetuste cose in pile, le userò il meno possibile; mi è giunta notizia dell’esistenza di un sacchetto per lavare la biancheria che trattiene le microplastiche, ma non ho dati sufficienti per poterlo consigliare a cuor leggero.

E tu? Hai qualche suggerimento da dare in nome dell’ambiente? Commenta, più ce n’è meglio è, diceva anche la canzone.

Nel frattempo, visto che, in parte, di mare si stava parlando, propongo qualche pattern a tema “vita marittima”, da realizzare con filati non sintetici, però!

Avviciniamoci all’ambiente marino con “Seaside Beanie” di Sandra Jäger.

 

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 © Sandra Jäger August 2011

 

Entriamo in merito con la vita marina, o quasi, dato che ci si ispira ad Escher! Escher’s fish and boats , di Gustavs.

 

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 © vliegertje

 

I coralli più ecologici che ci siano, quelli disegnati in stranded. Natalia Moreva propone Coral Reef Mittens.

 

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 © Mitt

 

Un intero banco di pesci, per questo ipnotico Fishing for compliments di  Maschenwunder Manja Vogelsang.


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 © Maschenwunder Manja Vogelsang

 

Da domani tutti ad immedesimarsi con le tartarughe marine, grazie a Sea Turtle Shawl, di Solène Le Roux.

 

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© Solène Le Roux

 

 

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