A tu per tu: LANA DI CANE

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Ecco è arrivato il momento tanto atteso della giornata, ti siedi sul divano, alla TV il tuo film preferito e a fianco il tuo fidato amico peloso che non aspetta altro di ricevere le tue coccole. Tu naturalmente gliene fai tante e fanno bene anche a te, perché la soddisfazione che prova il tuo cane nel riceverle ti lascia una sensazione di vero benessere. In realtà ti lascia tra le mani anche un bel po di morbido pelo e qui la domanda sorge spontanea: cosa fare di questo pelo?

Io ti consiglio un caldo e soffice maglioncino, si si hai capito bene, perché il pelo di fido può essere cardato, filato e lavorato proprio come quello delle pecore, dei conigli d’Angora di LuisaSpagnoli , visoni ecc.

 

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I lapponi e gli esquimesi, già da secoli si riscaldano con il manto dei loro fidati amici, in America filare il pelo di cane è un vero e proprio business.

Qui in Italia e precisamente a Rocca di Montefortino, ci sono Alessandro Vittori e Giulia Alberti che nel 2011, dopo aver perso il loro Asaki , una bellissima creatura di razza Akita Inu, sentono il bisogno di conservarne il ricordo. È così che comprano un vecchio arcolaio e unendo il pelo del loro cane (che avevano messo da parte) e i consigli sulla filatura della nonna di Alessandro danno vita a Lana di cane, un’attività artigianale che negli anni, attraverso i social, si è fatta conoscere in tutto il paese e permette a chi ama il proprio cane di avere un capo esclusivo e personalizzato.

 

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Conosciamoli insieme:

Parlateci di voi, chi sono Alessandro e Giulia?

Siamo due ragazzi di Fermo, da quando stiamo insieme (10 anni, 3 di convivenza + 7 di matrimonio) abbiamo sempre sognato di andare a vivere sui monti Sibillini e, circa 2 anni fa, ci siamo riusciti. Abbiamo trovato la casa che tanto sognavamo (con terreno intorno, piccola ed alla ns portata) proprio nel giorno in cui mi scadeva il termine della gravidanza (poi nostro figlio è nato con tutta calma due settimane dopo, ma questa è un’altra storia!!!)

 

cani

 

Beh ma allora se si parla di bambini, siccome sono molto curiosa e impicciona, esco un po’ dal seminato e chiedo: il piccolo sarà un futuro produttore di lana di cane?

 Nostro figlio ha appena 4 anni e mezzo e dice che da grande di lavoro vuole fare "il raccoglitore di frutta" e il disegnatore di fumetti.

 

Perfetto vedo che ha già le idee molto chiare. Grazie per aver soddisfatto la mia curiosità, ora però rientriamo nei ranghi. Di cosa vi occupavate prima di “Lana di Cane”?

Io lavoravo e lavoro ancora per una società di consulenza aziendale, mio marito era impegnato nel sociale come educatore per bambini portatori di disabilità.

 

Perché e come nasce “Lana di cane”?

Dopo circa 2 anni di convivenza, decidiamo di prendere un cane, mio marito conosceva bene la razza “akita Inu” e una nostra amica ci invia una foto di un akita di 8 anni che era chiuso nel canile di Macerata da circa 2 anni e, vista l’età, forse lì sarebbe morto. Tra mille dubbi sul perché fosse finito lì (forse mordace) e mille paure decidiamo di andare a Macerata a vederlo, è scoccata la scintilla e ce lo siamo portato a casa il giorno stesso. Lavato per bene ha iniziato ad ambientarsi e a fare una muta stratosferica, ricordo che ogni sera, tornata dal lavoro, lo spazzolavo per circa 2 ore, e per due ore veniva via morbidissimo sottopelo. Conservai quel prezioso sottopelo in sacchi di stoffa, provai prima a farci l’imbottitura di due cuscini ma i peli erano talmente sottili che fuoriuscivano dal tessuto, poi un giorno Ale mi disse che sua nonna filava col fuso, aveva dei vaghi ricordi, e che sapeva che anche il pelo di cane si poteva filare… Nel frattempo Ale aveva perso il lavoro e si dilettò, provando e riprovando, a filare il pelo di Asaki, così si chiamava quella magnifica creatura. Ne uscì una lana morbidissima, irregolare ovviamente perché chi aveva mai filato?! Ma riuscimmo a farci una sciarpa che ancora oggi per noi ha un valore inestimabile!

 

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Pubblicai qualche foto di questa lana su fb e vidi subito che fece molto furore tra i “cinofili”, così Ale mise su un sito, molto arrangiato ma che iniziammo a far circolare e dopo appena 20 giorni ci arrivò la prima chiamata dalla Sicilia, in nostro primo vero cliente si chiama Maurizio ed ancora oggi, a distanza di 8 anni, lo sentiamo spesso. Aveva conservato il sottopelo della sua Kumi, anch’essa di razza Akita Inu deceduta due anni prima, nella speranza di trovare qualcuno che fosse in grado di filarglielo, diciamo che ci cercava ancor prima che noi esistessimo! E così siamo partiti, con il passa parola ed un buon lavoro fatto in questi anni oggi abbiamo circa 10 mesi di attesa nelle lavorazioni, al momento 28 lavori in coda e dobbiamo assolutamente velocizzarci. Mi piace dire però che l’inventore di lana di cane è stato Asaki, io e lui abbiamo avuto un rapporto fortissimo, un amore veloce perché morì appena 18 mesi dopo averlo adottato, ma ancora oggi lo ricordo con tantissima nostalgia e mi ha insegnato tantissimo, lo sogno spesso ancora a distanza di 7 anni...

 

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Nel cappello all'articolo si parla di conservazione del pelo che rimane tra le mani quando si fanno le carezze al proprio cane. Questa è una visione romantica, ma in realtà come deve essere fatta la raccolta prima di spedirvi il prodotto e poi come avviene la lavorazione?

Il pelo va raccolto spazzolando l’animale durante il periodo di muta, periodo ideale per gli animali che vivono all’esterno è la primavera, va conservato in uno scatolone o nella federa di un cuscino perché deve traspirare (no plastica), non va pressato e tenuto lontano da fonti di umidità o di calore. É lana pertanto va trattata come tale. Appena arriva lo pesiamo e facciamo una stima del costo al cliente, poi lo laviamo con ammolli molto prolungati e sgrassanti, una volta asciutto lo cardiamo, anche diverse volte, poi facciamo il singolo filo e poi biniamo, ovvero uniamo due o tre fili facendo girare l’arcolaio nel senso opposto a quello di filatura, poi facciamo le matasse e laviamo nuovamente per il finissaggio, poi facciamo i gomitoli con foto e nome del cane fornitore, e poi rispediamo al cliente. Per chi vuole riusciamo anche a realizzare indumenti ma la maggior parte dei clienti ci chiede i gomitoli per poi lavorarli a casa. E’ un lavoro molto affascinante ed in questi anni abbiamo collezionato molti attrezzi antichi ma funzionanti, quindi pensiamo di aprire un piccolo museo per mostrare come facciamo e tramandare questa tradizione che si sta perdendo.

 

telaio

 

Può essere filato il pelo di tutti i cani? Quali sono le razze che si prestano meglio a questa operazione e che caratteristiche devono avere?

Riusciamo a filare dai 2 cm in su di lunghezza del pelo, abbiamo filato tantissime razze, molti meticci ed anche gatti e conigli! Le razze che si prestano maggiormente all’ottenimento di un filato di alta qualità sono quelle nordiche (siberian husky, samoiedo, alaskan malamute, akita inu, cane lupo cecoslovacco) ma ripeto, da 2 cm in su filiamo tutto!

 

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Quindi si può filare anche il pelo del gatto? Anche per lui, quali razze e con quali caratteristiche?

Il pelo di gatto si può filare, abbiamo iniziato da circa 2 anni a fare anche gatto, è più difficile perché più “liscio” e tende a sciogliersi filando, è anche molto molto più delicato e si infeltrisce con poco, se ben conservato e ben raccolto però ci permette di tirar fuori un filato di altissima qualità.

 

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Si può tingere il pelo di cane e gatto?

Sì si potrebbe tingere ma, visto il valore affettivo che ha (noi filiamo solo su commissione del proprietario dell’animale) non lo facciamo e nessuno ce lo ha mai chiesto, essendo “lana del tuo cane o del tuo gatto” è giusto che rimanga del colore naturale. Tra l’altro, anche a parità di razza, nessun filato è mai dello stesso colore di un altro.

 

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Come si lava e si conserva un capo realizzato con lana di cane e gatto?

Si lava come un qualsiasi capo 100% lana, acqua tiepida e sapone specifico. È lana! 

 

La vostra è un’attività artigianale dove fate tutto a mano e poiché la lavorazione del pelo è piuttosto lunga so che avete ordini per diversi anni. In futuro pensate di industrializzare la vostra attività per velocizzare la produzione e far fronte a più ordini?

No, per noi è un valore rimanere piccoli, ne andiamo fieri! Non diventeremo mai un’industria ma dobbiamo velocizzare il processo. Questo lavoro ci dà da vivere dignitosamente e questo ci basta. In futuro andremo a lavorare anche lana di pecora per piccoli allevatori dei Monti Sibillini che in questi anni (proprio mentre noi ci trasferivamo lì) sono stati duramente colpiti dal terremoto. Per questo faremo un investimento in macchinari di piccolissime dimensioni, che nulla hanno a che vedere con il mondo industriale, per poter velocizzare “lana di cane” e soddisfare anche l’esigenza di piccoli allevatori locali di pecore o capre. I macchinari ci permetteranno di lavorare quantitativi da 500 gr in su, quindi per piccole richieste (ci arrivano anche di appena 50gr) continueremo a fare tutto a mano.

 

Considerato il passato da educatore di Alessandro potreste prendere in considerazione, in futuro, la possibilità che la vostra attività possa aiutare i disabili come una sorta di terapia sociale?

 Abbiamo già fatto delle attività con una comunità, la lana si presta molto bene ad essere "terapeutica" e quindi si, sicuramente!

 

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Bene, siamo arrivati alla fine di questo splendido viaggio sui monti sibillini. E’ stato bello conoscere Giulia ed Alessandro, due ragazzi che hanno deciso di mettere a frutto il loro amore per la natura. Li ringrazio per la disponibilità nel rispondere alle domande e la freschezza e genuinità con cui lo hanno fatto e auguro loro tanta fortuna.

Per chi legge c’è l’invito ad andare a trovarli per vedere la loro attività e il bellissimo museo che allestiranno con gli attrezzi antichi di filatura

Ciao a tutti, alla prossima.

 

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