Ufficio Lavori di Mordor: una lunga estate calda

ufficio lavori di mordor

Potrei dire che noi, nelle lande desolate di Mordor, alla caldazza siamo abituati, ma voi?

Foto 1 mano alpaca

Io, come del resto la maggior parte delle nazioni e degli individui del mondo, non credo che il riscaldamento globale sia una panzana per rovinare la festa agli spacciatori di combustibile fossile. Credo sia tempo di muoversi con la presa di coscienza collettiva e di passare a qualche soluzione condivisa.

Insomma, come Oscura Signora potrei anche essere contenta della deriva climatica, ma sono una pignola: non mi piace che il mio lavoro venga svolto da altri. In attesa di conquistare il mondo con la lava dell’Orodruin e farvi indossare i cenci degli orchetti (urfidi, grigi e pure in acrilicoh), farò finta di essere solidale con le sofferenze del magliaio estivante.

Sotto mentite spoglie sono una semplice parolaia imbrattatele magliara che collabora con un paio di riviste di maglia, quindi questa estate, causa esigenze editoriali, mi sto occupando di … dicembre.

Auguri, buon Natale! Evviva! Dicembre significa alpaca silk o simil-mohair, con tutti quei fantastici peletti che volteggiano nell’aria rovente e si infilano nelle narici mentre, per rifinire il collo, mi tengo l’intero capo in grembo. Che è peggio di avere il gatto. Ma, siccome al peggio non vi è mai fine, potrebbe arrivare anche il gatto e stendersi in tutta la sua lunghezza sulle gambe, che fa caldo. La logica non entra nei lobi temporali dei felini, ma questo si sa.

Foto 2 gatto e maglia

Non credo la logica abbia mai fatto un giro nemmeno tra i neuroni canini, ma almeno Isabeau (35 Kg) non pretende di stare in braccio e si ribalta in autonomia nel suo angoletto.

Foto 3 Isabeau ribaltata

Dicembre in edicola è lana grossa, consistente, calda. Il prossimo che mi parla dei Tuareg e degli strati di lana che li proteggono dalle temperature esiziali del Sahara lo mando a fare il bagno con Gollum, e sappiamo tutti che fine ha fatto.
Altrimenti dicembre è acrilico. Peloso, simpatico, colorato, ma sempre acrilico. Caldo e acrilico è una brutta coppia anche se il filato non lo si indossa.

E tu cosa hai lavorato questa estate? Facendo i conti con la tempistica di pubblicazione, mentre stai leggendo siamo in autunno, o quasi. Non dirmi “Niente.” che non ci credo, i casi sono due: o hai ferocemente sferruzzato in filati estivi – outfit in ritardo o cosette divertenti – o anche tu, come me, hai affrontato l’inverno, per esigenze editoriali o per arrivare per tempo a quando ti servirà una maglia più consistente della robetta attualmente in commercio, o qualche accessorio nel quale scomparire all’arrivo della tramontana.

E dove hai lavorato? Così, per curiosità. Perché, magari, salendo in altitudine le sofferenze diminuiscono. Knitter marini ci sono? Magliari tropicali?

Foto 4 oscura signora

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