Jacquard Attack: Più calze per tutti!

jacquard attack

Questa volta sì, che facciamo la calzetta!
Mi viene proprio da dirlo, mentre molti di noi aderiscono alla campagna #ilpianetadeicalzinispaiati, legata al libro di La Pina “Il pianeta dei calzini spaiati”.

Fino ad ora ho sempre pensato che i calzini che ho perso nei vari cicli lava-asciuga-piega della mia vita fossero andati a finire in un varco spazio temporale e, conseguentemente, in testa all’imperatore dei Klingon, sul dito di E.T. e via discorrendo. Ora lo so, nulla di così fantascientifico, solo una delle forze più potenti esistenti nell’universo: l’amore! Come, appunto, suggerito nel libro di La Pina, acquistabile nelle librerie e sul web, le mie calzette se ne sono andate a cercare l’anima gemella, che non era, evidentemente, l’altra metà del paio che formavano.

Foto 1 Copertina pianeta

Sul filo dell’Arte, che ci ha presentato questa campagna, ci invita quindi a produrre calze, calzette, calzini, in modo che i calzini spaiati abbiano maggiore possibilità di incontrare l’amore – quello vero!- e noi possiamo divertirci con la diversità degli abbinamenti. Un fantasmino con un calzettone da montagna. Una calza di seta rosa col calzino a righe. Quello con le dita col tubolare senza tallone. Tutti insieme in una installazione ad Abilmente, perché, come sempre, la Fiera della creatività ospiterà i frutti della nostra fantasia e ingegnosità. E … ci sarà una sorpresa per chi aderirà all’invito per l’installazione, ma, acqua in bocca, è un’indiscrezione, io non ti ho detto nulla, eh!

Mia nonna mi ha debitamente insegnato a fare le calze con il gioco dei ferri, più o meno procedo così: parto dall’alto con 4 ferri (3 con le maglie ed uno “volante”), giunta al momento del tallone lascio in sospeso 2/3 delle maglie, lavoro il terzo rimanente solo soletto per circa 4 centimetri, poi riprendo le maglie ai bordi, come da foto, e diminuisco di una maglia per bordo ad ogni 2 giri successivi, finché non ho esaurito le maglie “estranee”. La nonna non era una personcina complicata, devo dire; io la imiterò (e la penserò) mentre confezionerò calzine e calzette.

Foto 2 Foto 3

Esistono millanta modi di fare il tallone, come non è obbligatorio partire dalla gamba o dalle punte dei piedi, come esistono calzini di ogni tipo, anche quelli da yoga, che il tallone –abracadabra- non ce l’hanno e non hanno nemmeno la punta: anche tu, se ti va, puoi sbizzarrirti ricordando nonna o pescando dai vari tutorial di youtube.
Io ho raccolto in giro un po’ di pattern colorati per aiutarti, spero che ti piacciano.

Potevano mancare le fantasie nordiche? Ma va’! Non preoccuparti, il pattern non è in inglese, ci hanno pensato Giusy e Giuliano Marelli a riportare l’atmosfera quasi polare in italiano: Calze delle Isole Shetland. 

Foto 4 calzeIsoleShetland small2

Sempre in italiano e aggratis, le calze con i lama di Dropsdesign

Foto 5 calze lama drops

E da qui si va sull’inglese, ma ti garantisco che ne vale le pena, non solo perché sono pattern gratuiti: Octopodes, di Jennifer Raymond

Foto 6 polpo

La Divisione Fantasy (siamo tra di voi e non lo sapevi) adorerà le calze del Grifon D’Oro, di Karen S. Lauger. 

Foto 7 Grifon doro

Ci sono biologi e dottori tra di noi? Io trovo che le calze Biohazard, di Karin Aida, siano estremamente evocative. 

Foto 8 biohazard

Qualcosa di più geometrico? Don’t you want me di Winwick Mum. 

Foto 9 quadrati

E chiudiamo la carrellata con le scimmie. Urlatrici? Forse. Nella giungla profonda, di Anna Mäkilä. 

Foto 10 le scimmie

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