Abilmente, la fiera della creatività di Vicenza, è sempre una grande tentazione: organizzazione impeccabile e grande varietà delle attività esposte la rendono un modo piacevole per far entrare aria nuova nel mio personale magazzino delle idee. Forse quella primaverile è un po’ in tono minore, non ci sono i Magliuomini, per dire, ma si trova sempre una buona quantità di ragioni per girare tra gli stand e fermarsi a provare qualche tecnica sconosciuta. Poi, naturalmente, è bellissimo ritrovare amici che abitano lontano, o conoscere persone che fino a quel momento si vedevano solo via social. Siamo tutti lì! Facciamo un gioco: chi di noi riconosci in questa foto?
Che io non sia molto ferrata con l’uncinetto lo sanno anche i gatti, ma questa volta ho voluto assolutamente provare a fare gli occhi insieme alle amiche di Sul filo dell’Arte, naturalmente dopo essermi seduta sulla sedia – pavone e aver fatto finta di aver appena deposto uno spropositato uovo di filato (con il travaglio del caso) . In veste di Oscura Signora anticipo di aver contaminato le amiche compagne di tavolo ; presto ci saranno delle sorprese, si vedranno gli anticonvenzionali frutti dell’influenza di Mordor sulle carissime uncinettare, che approfitto per abbracciare a distanza.
Sono riuscita a lavorare in tondo e in piano, superando finalmente un mio handicap infantile: ricordo di aver provato ad uncinettare in tenera età e di aver ottenuto tutta una serie di tubi di diverso diametro. Non avevo capito come aumentare, questo è il trauma che ha segnato la mia strada e mi ha condotto verso la maglia.
Dopo aver fatto abbastanza pratica mi sono persa nella fiera, impedendomi di portare nuovamente del filato. Non posso. Davvero. “Le idee di Susanna” sta monopolizzando i miei circolari in questo momento, sono a malapena riuscita a realizzare una maglia di cotone per la prole, giusto perché abbia qualcosa di fatto a mano tutto naturale, facendo il soldatino e incastrando al minuto tutte le varie attività della giornata. Scommetto che sai benissimo cosa intendo.
Sono incappata nella mostra Storytelling quilt, collezione esposta da Marta Anzolla, che presentava una serie di lavori dei suoi allievi derivanti da un vero e proprio lavoro terapeutico, ma potrai leggere meglio nel suo sito, Emozioni in patchwork, qui. È stata una festa per gli occhi ammirare le coperte colorate, in cui un tema predefinito era stato liberamente reinterpretato da ciascun allievo. Nella foto Marta Anzolla, con il suo lavoro originale.
Con le ispirazioni di Abilmente quali pattern consigliare a questo giro?
Ma naturalmente gli occhi, anche noi magliari sappiamo farli!
Ninja Eyes, di Heather Boos!
Spooky Eyes Mittens, di Lauren Foley!
Eye can see you, di Jacqui harding!
Eye see you, di Jane Burns!
Noi magliari sappiamo anche imitare il patchwork, ecco una serie di pattern interessanti.
Patchwork Blanket, di Patons!
Patchwork Sweater, Sue Bradley Design!
#18 Patchwork Jacket, di James Coviello!
Patchworksocke fuer das Handy (Cellphone Case), di Ewa Jostes! Quest’ultimo per chi parla il Tedesco, ma non ho saputo resistere, è così divertente che merita almeno una menzione.
Con quest’ultimo scherzo ti saluto, ti aspetto per il prossimo Jacquard Attack!