Fili di Stelle: Lo chiamavano Jeeg

fili di stelle

Noi bimbi degli anni ’80 avevamo poche certezze ma buone, una di queste era Jeeg Robot.

Era un cartone “da maschi” ma tante bimbe come me lo guardavano perché era fantastico: il salto con la moto, la capriola in aria, la trasformazione, tutto era affascinante. 

La curiosità dunque è stata molta quando ho sentito parlare del film, anche perché il trailer era intrigantissimo.

FIG1

Effettivamente le mie aspettative non sono state deluse perché questo film è un concentrato di novità. La trama non affatto scontata, Ilenia Pastorelli al suo esordio vince il David di Donatello come attrice protagonista, personalmente rimango impressionata da Luca Marinelli e Santamaria che te lo dico a fare…

Ma oltre a tutto sto popò di roba c’è lei e non me l’aspettavo proprio: la maschera di Jeeg che la protagonista Alessia sta lavorando a maglia per il suo supereroe.

FIG2

Ne è convinta, ci crede, in fondo se ci credi tutto esiste, tutto può essere. Lo schivo Enzo finisce col crederci anche lui. Potenza della fiducia, dell’amore, avere chi crede in te ti dà davvero i superpoteri!
Ogni fede ha il suo feticcio e per questa storia così semplice alla base e così straordinaria nell’evoluzione la potenza sta tutta qui, in questa maschera lavorata a maglia. Un oggetto che nasce, nel film, dalle mani di una donna vittima di abusi, vittima della periferia, vittima della vita, ingenua a sufficienza da non essere cosciente della sua condizione e perciò fortissima perché non influenzabile. Fragile e delicata ma di una presenza potente che davvero cambierà il destino di che riesce ad entrare in contatto con lei.

FIG3

Il modo di tenere i ferri in mano è un po’ bizzarro forse, non ho visto molte persone tenere i ferri così, ma al di là di questo spulciando e cercando in giro sul web ho scoperto con sorpresa che a realizzare la maschera è stata poi la mamma di Mary Montalto, costumista della pellicola.

Sono poche le scene in cui si vedono bene i dettagli della maschera ma in qualche foto di blog seri sulle recensioni cinematografiche si vede bene ed è davvero interessante come costruzione. Sicuramente una attenta ricerca di materiali contribuisce alla riuscita del pezzo.
Spesso in frasi un po’ scontante si sente parlare di maschere da indossare per far fronte alla quotidianità, maschere come scudo, maschere per mettere spazio fra sé e gli altri, maschere per apparire ciò che non si è, maschere da gettare, maschere da far togliere per far uscire allo scoperto la vera identità di chi ci sta di fronte.
Qui la maschera è un dono, un indumento necessario, il fulcro di tutto ciò che sta prima e dentro la storia, è tutto ciò che ne rimane dopo.

FIG4

 

Magliuomini - sede legale: Via Giulio Braga, 15 - 59021 - Vaiano - Prato - cod.fisc. : 92099420488