Zen per Creativi

zen per creativi

Eccoci nuovamente qui caro sferruzzatore, la volta scorsa mi ero ripromessa di trovare lo spunto per questo nuovo post tra i vostri commenti (dei quali vi devo davvero ringraziare!) e così è stato, perchè è uscita fuori una cosa che mi sembrava "calzare" a pennello in un blog come questo :) !

6 Kelly Sikkema

“la mia casa non mi veste bene!”

In verità nei commenti ho trovato tantissimi spunti che ho rimandato a post successivi, ma questa frase mi ha colpito particolarmente anche perchè se si parla di ferri nuovi io penso subito a quei fantastici maglioni caldi caldi che ti aiutano ad attraversare l'inverno (ok, più che una fantasia è una specie di riflesso incondizionato viste le temperature! :D).

Insomma questa relazione tra l'abbigliamento e la casa (intesa come luogo nel quale viviamo, lavoriamo, ecc) mi piace tantissimo e penso che meriti un pò di attenzione.

Ma perchè spesso abbiamo la sensazione che la nostra casa, il nostro ufficio, il nostro laboratorio, non ci "vesta" bene?

Tanti, tanti, tanti (non sono così vecchia, però il tempo è passato!) anni fa, al corso di 1° livello di Bioarchitettura che ho seguito durante gli anni di Università, fui accolta con questa frase:

La casa è la nostra terza pelle!

Fu così che mi si aprì un mondo, rendendomi conto di quanto un ambiente sia concretamente una proiezione di noi stessi!

Se ci pensi bene, la pelle del nostro corpo è il primo "strato" che difende il nostro organismo dall'esterno e con le sue caratteristiche fisiologiche che trovi perfettamente elencate qui e che segnano il passo a tutti i successivi. Il secondo strato sono gli abiti che, praticamente, rispondono (o almeno dovrebbero rispondere!) alle stesse caratteristiche della pelle (avere sulla pelle un tessuto di cotone o della lana è diverso che avere un sintetico!). A questo punto, il concetto diventa più ampio e il terzo strato è la casa e anche qui dobbiamo rispettare le stesse caratteristiche!

4 Bench Accounting

A queste caratteristiche ne aggiungo una che secondo me è alla base di tutte: il fattore emotivo.

Io sono sempre più convinta che il tuo modo di essere e di vivere sia unico e, questa unicità, fa di te una persona davvero speciale, purtroppo molto spesso lo dimentichiamo, dimentichiamo il nostro "talento" (talento è quella cosa che ti distingue dal mondo), così i nostri ambienti diventano preda di arredatori, amici consiglieri e riviste patinate.

Io sono qui per mettere un freno a questa cosa, perchè so che tu hai in testa ciò che ti piace, quante volte hai odiato tua madre per quell'orrendo vestito che secondo lei ti stava "un amore"? Ecco perchè i nostri luoghi di vita devono corrisponderci e non essere come quel vestito! Ma come?

3 Markus Spiske

Non c'è una formula generale, proprio perchè tu, sei diverso da lui o da lei, ma qualche consiglio posso dartelo:

1- Inizia a capire chi sei, e non venirmi a dire che se sei un super creativo adori lo stile zen, i conti non tornano. In questa fase sei autorizzato a guardare riviste, a raccogliere più informazioni possibili, osserva, odora, assapora, lasciati prendere dal mondo esterno e dai suoi stimoli, a un certo punto ti verrà la nausea di tutto e inizierai a eliminare, eliminando eliminando, rimarrà solo ciò che ami davvero!

2- Osserva lo spazio che vuoi risistemare, ristrutturare, riadattare. Individua la porta, la finestra e tienili come punti fissi. percorri la stanza dalla porta verso la finestra, quel percorso, per quanto possibile dovrà rimanere libero. Lo so che hai un grande tavolo di lavoro, una scrivania, ecc., posiziona questi mobili in modo da interagire il meno possibile con questo percorso, a meno che tu non abbia un ufficio come Miranda Priestly nel Diavolo veste Prada.

Non dare mai le spalle alla porta quando lavori!

3- Lascia tracce di te. Ami leggere? Circondati di libri, mettili ovunque, sul tavolo, sulla scrivania, usali per alzare una lampada, lasciane uno nel cesto dei filati. Ami le piante? Non possono mancare nel tuo angolo preferito, lo so che sulla scrivania hai di tutto, ma so che un angolino per una piccola pianta puoi trovarlo, magari una potos messa in alto su una libreria, vuole poche cure e da grandi soddisfazioni!

4- Scegli il tuo colore. Individuare il tuo colore è una cosa veramente importante, è qualcosa che parla di te. Tanti anni fa ho scoperto lo stile inglese, quello fatto di bianco e colori pastello, per capirci, lo adoravo, però mi sono subito accorta che per me non andava bene, io sono per le tinte decise (i miei colori sono viola/lilla e arancio). Tante volete è molto più semplice scoprire noi stessi attraverso qualcosa che sia strettamente legato a noi come il nostro lavoro, pensa al tuo lavoro e a quale colore lo potrebbe rappresentare, in linea di massima, ciò che ti rappresenta nel tuo lavoro dovrebbe rappresentarti anche come persona. Il gioco è fatto!

5- Sii aperto al cambiamento. Sperimenta! Prima di trovare ciò che ti rappresenta davvero, sperimenta. Adesso mi dirai "ma se dipingo le pareti non mi rimetterò a farlo dopo un mese!" "se compro un mobile e poi non mi piace che faccio?", semplice piccoli passi, prima di ritinteggiare gioca con i tessuti, tienili in giro per casa per un pò di tempo, come copridivani, come arazzi, come tovaglie, usa accessori colorati (poco costosi!). Per i mobili ti suggerisco di pensarci, contestualizzalo, non comprare mai di impulso!

5 RhondaK Native Florida Folk Artist

A questo punto lascio lo spazio a te, raccontami il tuo spazio oppure fammi pure delle domande più specifiche, ti risponderò nei commenti o nel prossimo post!

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