Piccoli Magliuomini (e Magliadonne) crescono: la Scuola di Titù

Probabilmente, a voi che frequentate il mondo dei gomitoli, il nome Marta Stigari non dirà un granché. E’ una sferruzzatrice entusiasta e, da come la conosco io, è molto più voluminoso il suo stash che non la quantità di maglioni che ha lavorato. ????

Sulle pagine di Facebook è conosciuta come Marta Spring. Chi l’ha conosciuta di persona ha goduto della sua esuberante energia, del suo buonumore e delle sue sagge parole (e scusate se è poco). Quindi, presentiamola come si deve dicendo che è laureata in Conservazione dei Beni Culturali con indirizzo demo-antropologico e insegnante di lavoro manuale presso la Scuola di Titù. Il resto, ce lo racconta lei stessa. Vai Marta!

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Marta, fra me e alla Madrina Kate, in una foto di gruppo ad Abilmente Vicenza – autunno 2015

Fin da piccola ho sempre “pasticciato” con le mani, bussando alle vicine perché mi insegnassero, dato che la mia mamma non sapeva fare nulla, però il mio primo vero insegnante è stato mio padre!
Adoro lavorare a maglia e me la cavo abbastanza bene anche con uncinetto e ricamo. Se dovessi definirmi direi che sono una principiante entusiasta e appassionata.
Tre anni fa ho incontrato la Scuola di Titù e la mia passione è diventata anche il mio lavoro. La mia formazione a livello pedagogico e didattico è ancora in atto e  credo che siano i bambini i miei migliori maestri: ogni giorno riescono a stupirmi e ad affascinarmi. Quando finisco le lezioni posso essere stanca, ma sono sempre soddisfatta e felice. Ho sempre mille idee e mille progetti per la testa e non mi stanco mai di imparare cose nuove.
Ringrazio per questo anche i Magliuomini che con la loro simpatia, allegria e competenza mi regalano sempre nuovi spunti.

Ora, immagino che la domanda più ovvia che possano farmi sia: ma quanto bene fa ai bambini lavorare a maglia?

L’impegno che ci mettono e la soddisfazione che provano per il risultato: basterebbe questo per far capire quanto è importante per i bambini il “fare con le proprie mani”.

Immagine 119La Scuola di Titù – materna, elementare e media in quel di Treviso – segue come pedagogia principale quella Waldorf, per la quale un sano sviluppo del bambino non può prescindere dal lavoro manuale. La maglia, il cucito e la falegnameria fanno infatti parte del corso di studi dalla prima all’ottava classe (cioè fino alla terza media).Titù 06

E ancor prima, negli anni della materna, si usano materiali naturali quali la cera da modellare e la lana, per creare solo con le dita, cordoncini e catenelle grazie a un intreccio chiamato “maglia dita”. L’ultimo anno prima della scuola utilizzano un piccolo telaio per poter tessere con fili di lana colorati e realizzano così un tappetino che si trasforma solitamente in astuccio da utilizzare durante la prima elementare.

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Sì, perché c’è molta gioia nel creare qualcosa con le proprie mani e grande fierezza nell’utilizzare le proprie creazioni. I genitori rimangono increduli nel constatare la dedizione, la concentrazione e la volontà dei propri figli di 8-9 anni nel realizzare a ferri il loro primo cappello di lana. Per non parlare dell’ostinazione con la quale poi indossano esclusivamente quel cappello! Compreso purtroppo il giorno della comunione del cugino o del matrimonio della zia che non sempre apprezzano l’eleganza un po’ bohemienne di queste creazioni. Titù 04:-)

Non troppo lontano nel tempo, in molte scuole elementari statali si insegnava a ‘sferruzzare’, sia alle femmine che ai maschi, senza timore alcuno che fossero attività non adatte ad entrambi i sessi. Poi purtroppo il “fare” è andato scomparendo, nonostante che al buon senso dei nostri nonni si siano aggiunti gli studi e la neurologia che confermano come l’attività manuale rinforzi le aree del cervello preposte al pensiero logico, a quanto è strettamente collegata al pensiero e al processo intellettuale, come sviluppi la coordinazione mano-occhio e mantenga il cervello in allenamento.

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I bambini facendo a maglia contano, mettono in pratica nozioni matematiche, imparano a pensare a un progetto per poi vederne la realizzazione concretizzarsi grazie alle proprie capacità. Questo rafforza consapevolezza, autostima, creatività e pazienza! Vi pare poco? E il tutto pure divertendosi…

 

Se volete sostenere la scuola, potete farlo facendo una donazione libera sull’IBAN: IT42P0503562120007570543640. Per saperne di più su questo progetto cliccate QUA. Anche se il foundrising “Vogliamo recuperare un edificio abbandonato e far rinascere una scuola” è ormai chiuso dallo scorso gennaio, non significa che non potete sostenerla contribuendo con un versamento libero eh? ????

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