Momenti di gioia all’Edinburgh Yarn Festival

Edinburgh yarn festivalCorn exchange 224x300Ah, Edimburgo, storica capitale della brumosa Scozia, famosa per il suo castello, la sua università, le sue colline verdeggianti, i suoi cimiteri e… il suo Yarn Festival!

Avete presente il negozio di filati che avete sempre sognato, con tutti i colori e le materie immaginabili, con i fabbricanti a vostra completa disposizione per spiegarvi l’origine delle loro matasse, con tutti gli utensili per dare corpo ai vostri progetti, con designer famosi pronti a proporvi il pattern adatto per quel meraviglioso filato di fibre rare e preziose tinto a mano che avete appena acquistato ? Ecco, tutto questo è l’Edinburgh Yarn Festival che ha avuto luogo sabato e domenica scorsi, e che ho visitato in qualità di inviato speciale dei Magliuomini.

Ed è proprio cosi che l’hanno immaginato Jo e Mica, le organizzatrici del Festival giunto quest’anno alla sua seconda edizione, come una sorta di paradiso per gli appassionati di fibre. E dico bene fibre in generale, e non solo maglia e uncinetto, perché all’Edinburgh Yarn Festival c’è tanto spazio anche per la filatura, la tessitura, e anche per la maglieria a macchina !

Sarebbe difficile e tedioso fare un resoconto minuzioso di tutti gli espositori del Festival, per quello vi rimando qui, e preferisco citare quelli che mi hanno colpito di più.

La maison tricotéeDye for yarnDella Maison tricotée vi avevo già parlato qui. Ma non credo di avervi mai parlato di Dye for Yarn, giovanissima brand tedesca creata da Nicole e Cordula, due appassionate di lace che hanno deciso di creare loro stesse i filati adatti alle loro creazioni. Menzione speciale al loro logo ed ai nomi dei colori. Io ho arraffato una matassa di seta tussah di un viola gagliardo, chiamato “Empoisoned by love”!

Li avevo già incontrati ad Unwind Brighton l’estate scorsa, ma chissà perché non ci avevo fatto caso più di tanto: i due magliuomini londinesi di Easyknits commercializzano filati tinti a mano su basi di fibre prevalentemente locali e in via di rivalorizzazione. Io non mi sono lasciato sfuggire un paio di matasse grigie  e un kit di minigomitoli in cinque sfumature di viola (dite che sono ossessionato dal viola ? naaaaaa…) della loro qualità Smoke, un miscuglio di quattro razze superbritish non sbiancate, che grazie alle differenti tonalità dei velli naturali danno vita a colori semisolidi di una profondità magica.

A Brighton avevo già scoperto John Arbon e la sua équipe, presenti anche ad Edimburgo. Al primo colpo d’occhio, può sembrare uno stand di vendita di calzini. Poi guardi meglio e dietro i calzini c’è un muro di matasse. E accanto alle matasse, chili di fibra da filare. Alla base, si tratta infatti di una filatura a conduzione familiare sita nel North Devon, in cui vengono trasformate fibre provenienti da allevamenti locali: Bluefaced Leicester, Alpaca 100% british, e la localissima Exmoor Blueface. Primo punto positivo dunque, la politica di produzione a basso chilometraggio. Secondo punto, l’utilizzo di fibre naturali, con l’aggiunta necessaria di una piccola percentuale di poliammide per i filati da calzini. Terzo punto, la diversificazione dell’offerta per venire incontro a chi sa filare, a chi sa lavorare a maglia e a chi vuole giusto avere i piedi caldi avvolti nell’alpaca. L’unico lato negativo è la gamma di colori un po’ limitata.

Easyknits John Arbon 1 Jon Easyknits Helene Magnusson

Al Festival ho anche rivisto Hélène Magnusson, autrice di un interessantissimo libro che coniuga schemi ispirati alla tradizione islandese e ricette di cucina e folklore della terra dei vulcani dal nome impronunciabile. Hélène, che mi ha insegnato in un workshop  , ha cominciato da due anni a produrre i suoi filati , ed organizza regolarmente dei soggiorni estivi in cui si sferruzza facendo trekking tra i geyser.

L’ultima menzione va a Estelle di Midwinteryarns, che distribuisce in Europa filati scandinavi accuratamente selezionati. Sul suo stand ho comprato una deliziosa matassa di lana a un capo in un succoso gradient di… grigio o viola ? Sta a voi indovinare !

Per l’interesse aneddotico, mi sono portato a casa anche un paio di carde realizzate da un artigiano scozzese, acquisite sullo stand di The Threshing Barn, mi sono fatto scippare dalle mani una super offerta di lana inglese da filare sullo stand di John Arbon, sotto lo sguardo sornione della nostra Rettora, e Stephen West mi ha regalato un suo poster autografato che esibirò con orgoglio nel mio negozio. Adesso non resta che aspettare la prossima edizione dell’Edinburgh Yarn Festival, che è stata anticipata a sorpresa alla primavera 2016.

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E se volete un’altra versione dei fatti, andate a guardare qua.

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