5 mai più senza: Dicembre

5 mai più senza

Bentornati, nel mio piccolo spazio qui sul blog; negli ultimi anni, quando mi preparo a partire, oltre ad organizzare la valigia, predispongo anche la borsa “della maglia”. Di solito valuto la tipologia di vacanza e, di conseguenza, il tempo libero che avrò a disposizione per portare avanti i miei progetti.

La mia borsa da lavoro è stata fino a poco tempo fa una semplice shopping bag in tela, più o meno “cool”, ma non si poteva più andare avanti così.

Avevo bisogno di una “knitting bag” a tutti gli effetti!

E voglio presentarvi il primo mai più senza di questo mese: la borsa da lavoro di Riot Clothing Space, in collaborazione con Patatrack!

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5 mai più senza

Bentornati, nel mio piccolo spazio qui sul blog; negli ultimi anni, quando mi preparo a partire, oltre ad organizzare la valigia, predispongo anche la borsa “della maglia”. Di solito valuto la tipologia di vacanza e, di conseguenza, il tempo libero che avrò a disposizione per portare avanti i miei progetti.

La mia borsa da lavoro è stata fino a poco tempo fa una semplice shopping bag in tela, più o meno “cool”, ma non si poteva più andare avanti così.

Avevo bisogno di una “knitting bag” a tutti gli effetti!

E voglio presentarvi il primo mai più senza di questo mese: la borsa da lavoro di Riot Clothing Space, in collaborazione con Patatrack!

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Che io sia una knitter gattara non è un mistero e quando Simone Villa (www.riot-clothing-space.com/shop, bottega in Via Filippini 10 a Verona) mi ha mostrato il tessuto coi gatti sirena, sono impazzita! E, a dirla tutta, ho fatto impazzire anche lui perché ho cambiato idea su come fare questa borsa almeno mille volte.

Ora, però, ho la borsa da lavoro più bella e funzionale che potessi desiderare!

Intanto i manici, li ho voluti corti, perché fosse una borsa a mano. Ho voluto anche che assomigliasse ad un cuscino (e quindi quadrata) perché ripiena di gomitoli volevo me ne ricordasse la forma. All’interno ho fatto inserire una tasca perché il gomitolo in lavorazione potesse avere il suo spazio e poi (rullino i tamburi!) la fessura per far uscire il filo! Quest’ultima chicca potrebbe sembrare una stupidaggine ma è comodissima!

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Per questa meraviglia, Riot Clothing Space ha collaborato con Patatrack.

Vi ricordate quando da piccoli ci facevano pucciare patate e altri vegetali nelle tempere e poi dovevamo creare disegni più o meno razionali?

Ecco, Patatrack crea prodotti stampati a mano con timbri di patate. I disegni forse sono poco razionali, ma per chi come me fa della propria fantasia una ragione di vita, beh questi disegni sono meravigliosi!

E' un progetto nato circa un anno e mezzo fa ad opera di due amiche, compagne di università, che hanno unito grafica, illustrazione per bambini, tipografia e stampa, ma soprattutto unendo fantasia e coraggio con un risultato che è oggettivamente accattivante e stupefacente.

Michela e Valentina insieme si divertono, così mi hanno detto, e sono certa che il divertimento sia uno degli elementi fondamentali del successo di quest’attività che trovate anche su Instagram e Facebook.

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Ho già chiesto a Simone un qualcosa con i gatti unicorno, ma stranamente non ho ancora deciso cosa….

Quel che so con certezza è che il mio prossimo progetto vedrà come protagonisti i prossimi mai più senza.

Il primo è un filato, una silk-merino che sarà un piacere da lavorare e da indossare, tinta e filata a mano da Elbert Espeleta. Io sono totalmente innamorata delle sue matasse!

Per 100 grammi si superano i 240 metri e questo permette di avere un’ottima resa: una matassa lunga 240 metri senza un nodo con colori sempre vividi e lucidi anche dopo mille lavaggi!

Ottima resa, ottima tensione del filato, ottimi colori. Compro le mie matasse su ETSY, il negozio è ChiaroscuroDyeLab.

Comprate le matasse di Elbert e regalatele a Natale! Saranno graditissime e magari avrò la fortuna di beccarne una anch’io!

E credetemi, dopo aver usato i gomitoli di Elbert sarà molto difficile apprezzare gli altri. Nella mia borsa da lavoro, dunque, ci finiranno queste matasse, che ne pensate?

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 Le lavorerò con ferri particolari, totalmente in legno. Ne esistono di dritti e circolari:

Quelli della foto sono di Katia (quelli dritti - www.katia.com) e di KnitPro (quelli circolari - www.knitpro.eu).

Personalmente decido se usare i ferri dritti o quelli circolari in base al progetto che intraprendo, in base alle sue caratteristiche, se ad esempio posso ridurre le cuciture o se posso evitare di portarmi dietro lavori troppo pesanti o semplicemente troppo grandi.

Non ho propriamente idea di come vengano fabbricati, ma so che lavorare con questi ferri è poterlo fare ad un livello superiore. Sono estremamente lisci e hanno una punta perfetta anche per i filati più sottili.

Di contro sono un po’ delicati proprio per il materiale di cui sono fatti però, ripeto, decidetene un numero e inseritelo nella vostra personale wish-list perché io sono certa che ne abbiate bisogno!

Per quanto concerne il numero del ferro, che ne dite se vi parlo di un mio personale mai più senza? Vi illustro come leggere le fascette che trovate sui gomitoli.

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Ad esempio nei cartoncini che Elbert lega ai propri filati, troviamo queste informazioni:

-    tipologia di filato, cioè percentuale di lana, seta, cotone, lino o altro;

-    peso, indicato in grammi;

-    lunghezza  in metri e, quindi, più è leggero (attenzione, non sottile) il filato, più sarà lungo il gomitolo e più, dunque, renderà in termini di “quantità di progetto”;

-    colore e bagno di colore. Il primo si riferisce alla macro categoria cromatica, il secondo è unico per ogni partita. Esaurito quel bagno, anche se molto simili, i gomitoli non saranno identici e sarà magari difficile accostarli senza notare una seppur minima differenza;

-    numero ferri o uncinetto, ossia l’indicazione del ferro o dell’uncinetto “consigliato”. tutto dipende comunque dalla propria mano ed è caldamente suggerito fare un campione (anche quest’informazione di solito è indicata in termini di numero di maglie e righe necessarie ad ottenere un quadrato 10x10 cm);

-    modalità di lavaggio con i simboli di uso comune che si trovano anche sulle etichette all’interno dei capi di abbigliamento.

 

A livello generale poi voglio anche inserire un paio di immagini che ho trovato su Pinterest e che vi consiglio di salvare da qualche parte perché potrebbero tornarvi utili:

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Anche per questo mese, siamo arrivati all’ultimo dei mai più senza, ma non è certo l’ultimo in termini di importanza.

Come molti di voi sapranno, Novembre è stato il mese in cui gli uomini si fanno crescere i baffi per raccogliere fondi e sensibilizzare su alcune patologie prettamente maschili (cancro alla prostata e testicoli).

L’iniziativa è nata nel 2003, in Australia e negli ultimi anni è diventato sempre più popolare (info su https://ex.movember.com/it/).

I Magliuomini non potevano rimanere indifferenti al Movember ed è stato creato nel 2015 il “mustacchio”, un misura-ferri a forma di baffi.

Disponibile online ed io….beh ovviamente, lo voglio! Potete acquistarlo anche voi a questo link: http://www.magliuomini.it/shop.

Per ora, in attesa che arrivi il mio mustacchio, mi accontento di un bel paio di baffoni floreali che mi ha messo Simone Villa!

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L’utilità del mustacchio è fuori discussione. Quante volte vi siete trovati con ferri che “non so che misura sono, assomigliano a questi”?

Ecco, col mustacchio il problema è risolto! Si tratta di un oggetto molto carino e assolutamente funzionale!

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E anche per questo mese siamo giunti alla fine dei miei adoratissimi #maipiusenza.

Spero vi siano utili e vi invito a pormi ogni domanda possa esservi necessaria. Ammetto che la maggior parte dei mai più senza di Dicembre siano poco economici, ma siamo a Natale e tutti ci meritiamo uno o due o anche tre o quattro regali, no?

Buoni acquisti e Buon Natale!

LaBeBi

 
   

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