Globetrotter: Filo - International Yarns Exhibition

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Qualche giorno fa, il 28 settembre, sono stata invitata al Palazzo delle Stelline di Milano, in Corso Magenta, da Tintoria di Quaregna.

Magliuomini e Tintoria di Quaregna vantano una scoppiettante collaborazione grazie alla quale sono anche stati creati dei modelli splendidi con le lane naturali di Tintoria di Quaregna ad opera di alcuni designer (di cui ho avuto il privilegio di avere anche una brochure) e di cui vi segnalo link: http://www.magliuomini.it/blog/39-i-magliuomini-lanciano-betulla-il-debutto-su-qvc-del-filato-tinto-solo-con-erbe .

L’occasione della presenza di Tintoria di Quaregna al Palazzo delle Stelline era FILO, International Yarns Exhibition (www.filo.it).

La location, per chi non la conoscesse, merita (in generale) una visita, al di là dell’evento organizzato. La vicina Santa Maria delle Grazie dona all’elegantissimo corso un’aria mistica, nonostante sia immerso nella parte più centrale e trafficata della metropoli.

 

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Qualche giorno fa, il 28 settembre, sono stata invitata al Palazzo delle Stelline di Milano, in Corso Magenta, da Tintoria di Quaregna.

Magliuomini e Tintoria di Quaregna vantano una scoppiettante collaborazione grazie alla quale sono anche stati creati dei modelli splendidi con le lane naturali di Tintoria di Quaregna ad opera di alcuni designer (di cui ho avuto il privilegio di avere anche una brochure) e di cui vi segnalo link: http://www.magliuomini.it/blog/39-i-magliuomini-lanciano-betulla-il-debutto-su-qvc-del-filato-tinto-solo-con-erbe .

L’occasione della presenza di Tintoria di Quaregna al Palazzo delle Stelline era FILO, International Yarns Exhibition (www.filo.it).

La location, per chi non la conoscesse, merita (in generale) una visita, al di là dell’evento organizzato. La vicina Santa Maria delle Grazie dona all’elegantissimo corso un’aria mistica, nonostante sia immerso nella parte più centrale e trafficata della metropoli.

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Filo è una fiera, a carattere internazionale, dei filati. È ormai giunta alla sua 46° edizione, ma era la prima volta che vi partecipavo.

Il carattere globale dell’esposizione le conferisce un aspetto ben lontano dal significato letterale di fiera. Inoltre, non è possibile acquistare e anche questo riduce il caos che caratterizza, invece, altre fiere, molto meno tecniche, del settore.

Gli stand erano posizionati su due quadrati, uno dentro l’altro, il cui nucleo era l’area tendenze.

In quest’ultima erano esposti i filati, sotto forma di matasse o campioni, con l’indicazione dello stand di riferimento.

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Non posso non enfatizzare il mio personale rapimento quando ho potuto vedere e toccare con mano filati di ogni tipo, alcuni nobili e preziosi, altri estremamente lucidi, luccicanti e alcuni a dir poco abbaglianti. Avrei voluto portare a casa tutto!

Mi rimane un ricordo meraviglioso di un evento internazionale ed estremamente lussuoso, anche se parlare di lusso può sembrare eccessivo.

Devo riferirmi, però, al lusso delle materie prime, ma anche all’eleganza degli espositori e dei visitatori, italiani e stranieri, provenienti anche dal Giappone, all’eleganza (e al lusso) della location e all’eleganza che Milano assume in queste occasioni.

Molto probabilmente, da ciò che è stato già scritto dalla stampa, la nuova edizione di Filo sarà a luglio 2017.

Consiglio a tutti gli amanti dei filati di farci una capatina, anche solo per qualche foto, ma soprattutto per toccare con mano ciò che gli italiani sono ancora in grado di fare, e di fare molto bene!

Tintoria di Quaregna ne è un validissimo esempio. In occasione di Filo ho potuto incontrare la titolare, Anna Mello e il commerciale, Giovanni Fadda. Qualche giorno prima ho conosciuto telefonicamente Alessia Zanotto.

Tintoria di Quaregna è situata in Via Marconi 48, a Quaregna, in provincia di Biella.

Nasce nel 1948 ed è specializzata nel trattamento di fibre nobili (cashmere e lana) inizialmente per le imprese biellesi e oggi aperta ad un mercato assolutamente internazionale.

Affianca alla tintura tradizionale, la specializzazione nelle tinture naturali, studiando e riproponendo antiche tecniche di tintura tessile rivisitate in chiave moderna ed ecologica.

L’attività di Tintoria di Quaregna si basa sulla conoscenza delle erbe, delle loro proprietà tintorie, della geografia della loro produzione con l’obiettivo di creare “il magazzino delle erbe”.

Tutto questo, nel 2010, ha ricevuto un importante riconoscimento e la tecnica di tintura naturale utilizzata da Tintoria di Quaregna è stata approvata da WOOLMARK, con marchio apposito

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La ricerca di Tintoria di Quaregna ha, inoltre, suscitato notevole interesse anche da parte degli osservatori internazionali nell’ambito della green economy.

Per quanto mi riguarda, ho avuto una fantastica occasione potendo sfogliare i campioni ottenuti lavorando i filati che Tintoria di Quaregna ha creato per maglieria, aguglieria e tessitura.

In particolare, Giovanni mi ha spiegato che il processo di tintura denominato “NATURALE” utilizza più di 200 ingredienti naturali quali fiori, piante, bacche e radici al fine di ottenere una vasta gamma di colori sia in tinta unita, sia in mélange.

Da questo processo nasce la vasta collezione di filati completamente naturali presentati in esclusiva da Tintoria di Quaregna, filati frutto di approfonditi studi che hanno come primo obiettivo il rispetto per l’ambiente e i processi di lavorazione eco compatibili (non vengono assolutamente utilizzati prodotti chimici ausiliari).

La fase di tintura precede quella di filatura e in questo modo si ottiene un prodotto più omogeneo, con colori più stabili al lavaggio e resistenti alla luce.

Le erbe utilizzate provengono da tutto il mondo e sono state messe a punto ricette esclusive che utilizzano più di 200 erbe diverse quali sandalo, mirtillo, noce, ginepro, castagno, frassino, calendula, malva, altea, betulla, curcuma, liquirizia e altre, ottenendo un risultato ottimale.

Di seguito alcune immagini fornitemi direttamente dal repertorio di Tintoria di Quaregna che mostrano da quali elementi naturali si ottengono determinate sfumature:

robbia

 

A sinistra abbiamo la robbia che conferisce le tonalità dell’arancio; a destra c’e il campeggio che invece origina i colori scuri, quali ad esempio il nero e il grigio.

Dobbiamo infatti ricordarci che ognuna di queste erbe, che ognuno di questi fiori o legni (si tratta di 212 elementi, non riesco a non ribadirlo!) singolarmente o sapientemente miscelati tra loro (senza l’uso di additivi chimici) donano una vastissima gamma di sfumature.

Per il momento, chi, come me, ama il lavoro a maglia o all’uncinetto, può acquistare lana della linea “Betulla” (http://www.betulla.bio, https://www.facebook.com/betullafilati) presso più di 100 rivenditori autorizzati distribuiti in tutta Italia (l’elenco sarà scaricabile qui). 

A breve, per la prossima stagione estiva, sarà disponibile anche un filato di cotone e lino.

I filati della linea “Betulla” sono tutti anallergici e hanno cartelle colori ricchissime che ci consentono di spaziare con i modelli e la fantasia.

Ecco cosa ne dicono i Magliuomini: http://www.magliuomini.it/blog/34-salice-di-betulla-recensione-filato.

La resa della lana merino, per esempio è ottima. Infatti i gomitoli da 50 grammi ci regalano ben 150 metri di filato da lavorare con i ferri del 4 o 4 ½.


Ho provato a farne un campione:

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 Questo filato è perfetto per tutti quei capi caldi, ma non troppo, e leggeri, sia per adulti, sia per bambini, di cui ormai non possiamo fare a meno per tutto l’anno.

Si lavora benissimo e il filo mantiene corpo e tensione anche disfando il progetto. Ho usato i ferri del 4 e se si ha una mano regolare è meglio non andare oltre, ma addirittura si potrebbe scendere di mezzo punto senza rovinare il capo rendendolo troppo rigido.

Personalmente la lana merino è uno dei miei filati preferiti e devo dire che la versione “Betulla” di Tintoria di Quaregna entra senza troppa difficoltà nella mia personale top-five.

Lo stoppino si lavora con i ferri 8 e per 50 grammi abbiamo 50 metri di filato più spesso e resistente, perfetto per capi molto caldi. È una nuvola! Mi ha colpito la leggerezza di questo filato e per la verità anche la resa. Per sole 20 maglie ho ottenuto ben 15 cm di morbidezza. Questo filato è perfetto per cappelli, guanti o anche gilet per bambini, ad esempio. O uno scialle da tenere in borsa in questo periodo in cui il sole è ancora tiepido ma l’ombra non lascia tregua.

Non amo molto le lane di questo tipo perché non mi piace il fatto che il filato, durante la lavorazione, tenda quasi ad aprirsi, ma in questo caso devo ricredermi. E, in generale, non mi piace anche il fatto che la maggior parte dei filati di questo tipo ha una buona percentuale sintetica.

Tintoria di Quaregna ha creato uno stoppino 100% naturale sotto ogni aspetto.

Eccone un campione, lavorato con i ferri 8:

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 Questo colore, rosa nella cartella colori, si ottiene dalla cocciniglia che è un parassita che cresce sui cactus o comunque negli ambienti aridi e secchi.

Se pensate che sia disgustoso o semplicemente troppo “green”, andate a leggere l’elenco degli ingredienti di alcune famose bevande (e non solo) dal noto colore rossastro, e sono certa cambierete subito idea (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Coccoidea)!

La cocciniglia, di cui segue un’immagine del repertorio Tintoria di Quaregna, ha un valore economico enorme ed è addirittura quotata in borsa.

 cocciniglia

 Un’altra curiosità nell’ambito di ricerca “naturale” di Tintoria di Quaregna, è INDIGO, una collezione di filati nei toni blu, turchesi e azzurri che va a richiamare l’immagine di antiche popolazioni desertiche per cui il blu indaco è il colore più nobile che conferisce a chi lo indossa autorità e prestigio.

La tintura, mi spiega Giovanni, si ottiene con due passaggi: l'infusione dell'erba e, in seconda battuta, il processo di riduzione in ambiente alcalino delle molecole contenute nelle foglie con successiva ossidazione all'aria fino ad arrivare alla caratteristica colorazione blu.

indigofera

Tintoria di Quaregna è però anche molto altro.

È per esempio STARDUST, una nuova proposta di (cito) finissaggio su filo, capo e tessuto. Questa lavorazione, effettuata post tintura, conferisce al filato la brillantezza del cielo stellato, una brillantezza che cambia in base alla luce. È ideale per le tinte scure e la particolare lavorazione consiste nell’applicazione di glitter mono o multicolore. Di seguito alcuni esempi di utilizzo, fornitemi direttamente dal repertorio Tintoria di Quaregna.

Ad oggi questo filato viene prodotto solo su richiesta.

 P 20161007 095144

 E Tintoria di Quaregna è anche MAKE UP! Si parla, anche in questo caso, di finissaggio su filo, capo e tessuto.

Anche per MAKE UP, le polveri usate in cosmesi, come fard e ombretti, vengono applicate successivamente alla tintura e conferiscono al prodotto un aspetto brillante ed iridescente.

 makeup2c

Mi sono già dilungata parecchio, ma credetemi non vi ho raccontato tutto.

Mi sentirete ancora parlare (e scrivere) di Tintoria di Quaregna, di Anna, di Giovanni e di Alessia che voglio ringraziare personalmente per la loro gentile disponibilità, per la loro generosa collaborazione e soprattutto per la smisurata pazienza che mi hanno dimostrato nonostante tutte le mie email e telefonate!

LaBeBi

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