Maglia Pop: Mi presento

maglia pop

Bene! Ormai le giornate iniziano ad accorciarsi e per lavorare a maglia è necessario accendere una luce già verso le sei o le sette (sto lavorando con della lana nera e faccio un aumento ogni tre punti per sbaglio perché infilo l’ago nel punto sbagliato…). Il crepuscolo, in effetti, a settembre è tra le prime cose ad avvisare che l’inverno sta arrivando e che con sé - finalmente - porterà quel freddo e ci vedrà indossare gran parte della lana meticolosamente lavorata durante l’estate. Saremo tutte delle Beyoncé. C’è da compiacersene. Quanto meno, per me è un po’ così: l’estate funge da “silenzio performativo” (non si indossa ciò che si lavora) ed è dunque uno scampolo di tempo che mi permette di iniziare e portare a compimento maglioni, guanti, sciarpe e quant’altro. Quindi sì, i mesi freddi sono il principio di un lungo red carpet che terminerà con la primavera.

 

Quest’anno, l’apertura del mio red carpet viene accompagnata con la partecipazione alla  redazione più piena che mai di Magliuomini. Sarà dunque un red carpet nuovo, più numeroso e quindi più fico per tutti.

Iniziamo con una presentazione. Le prime righe e il primo post, mi sembra doveroso dedicarlo a questo.

 

“Maglia Pop” è una rubrica che mi piacerebbe dedicare a quello che faccio, a come lo faccio e a come lo vorrei vedere una volta finito. Il nome della rubrica è abbastanza indicativo, ma esaminiamolo meglio.

maglia pop

Bene! Ormai le giornate iniziano ad accorciarsi e per lavorare a maglia è necessario accendere una luce già verso le sei o le sette (sto lavorando con della lana nera e faccio un aumento ogni tre punti per sbaglio perché infilo l’ago nel punto sbagliato…). Il crepuscolo, in effetti, a settembre è tra le prime cose ad avvisare che l’inverno sta arrivando e che con sé - finalmente - porterà quel freddo e ci vedrà indossare gran parte della lana meticolosamente lavorata durante l’estate. Saremo tutte delle Beyoncé. C’è da compiacersene. Quanto meno, per me è un po’ così: l’estate funge da “silenzio performativo” (non si indossa ciò che si lavora) ed è dunque uno scampolo di tempo che mi permette di iniziare e portare a compimento maglioni, guanti, sciarpe e quant’altro. Quindi sì, i mesi freddi sono il principio di un lungo red carpet che terminerà con la primavera.

 

Quest’anno, l’apertura del mio red carpet viene accompagnata con la partecipazione alla  redazione più piena che mai di Magliuomini. Sarà dunque un red carpet nuovo, più numeroso e quindi più fico per tutti.

Iniziamo con una presentazione. Le prime righe e il primo post, mi sembra doveroso dedicarlo a questo.

 

“Maglia Pop” è una rubrica che mi piacerebbe dedicare a quello che faccio, a come lo faccio e a come lo vorrei vedere una volta finito. Il nome della rubrica è abbastanza indicativo, ma esaminiamolo meglio.

Cosa faccio? Beh, io lavoro a maglia.

 

Non sono un grande uncinettatore. D’accordo, quando un punto chiama, cioè quando cade, con l’uncinetto lo tiro su abbastanza lestamente, ma l’idea di lavorare con l’uncinetto non mi ha mai alluzzato troppo e il fatto che dopo molto tempo ancora non mi ricordo se il filo vada arpionato da sopra o da sotto è abbastanza indicativo che per me sia il caso di “accannare” e dedicarmi ad altro. Al contrario, con i ferri mi sento molto a mio agio. Ho iniziato con quelli piani lavorando con mia mamma, con cui qualcosina ho terminato (un jockstrap, per esempio…), ma una volta provati quelli circolari non sono mai più tornato indietro. L’idea di lavorare in tondo bypassando il rovescio è simpatica; l’idea di non dover cucine è molestamente simpatica; la facilità della costruzione top-down e bottom-up è troppa roba per non trovarvi diletto. Ecco dunque cosa faccio: lavoro ai ferri e, bene o male, faccio maglioni (e jockstrap su commissione).

JockStrap

Perché, proprio, ‘Pop’? Beh, il jockstrap non v’è bastato? No, scherzo! Questo è un altro punto che senza troppe dietrologie si coniuga bene al mio approccio alla maglia e quindi sono molto contento che Simone l’abbia inserito nel nome della rubrica. Pop perché a livello personale mi sono spesso scontrato con l’idea che un maglione dovesse essere sì casual, ma che dovesse sempre o quasi occupare un posto sullo scaffale del ‘classico’. L’idea abusata, a mio avviso, che un maglione debba essere incorniciato in sfumature di colori classiche e che non possa essere tendenziosamente osante nell’orizzonte del vestiario di tutti i giorni mi ha sempre disturbato. A me, dopotutto, piacciono le cose particolari - particolari ma utilizzabili, beninteso! - e sovente m’è mancato trovare un maglione che non passasse inosservato, che prestasse il fianco al mio lato ‘queer’, e che fosse sufficientemente trasversale riguardo la sua portabilità.

 

A mio modo di vedere, il maglione classico lo si conosce, il maglione un po’ più sportivo anche, ma la ricerca in generale del maglione un po’ più ‘pop’ la si conosce di meno. L’idea che un maglione possa essere un capo divertente, strano, hipster, camp, queer la si prende un po’ meno in considerazione e per quanto mi è capitato di vedere, è un’idea che viene vista con sospetto.

Io trovo piacere nel vedere inserito tra le maglia colori o materiali che normalmente non si accosterebbero con la lana o non si inserirebbero in un maglione. Mi piace vedere giustapposti punti o fantasie che riescono a scardinare l’idea del maglione ‘classico’ e lo rendono nuovo. Diverso. Innovativo. Non esagerato o sfrontato, semplicemente un maglione con qualche chicca in più che lo rende proponibile ad una più vasta gamma di situazioni. Un maglione che apre la strada a più e diverse possibilità.

 

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Dunque è questa la linea che avevo espresso a Simone per la rubrica ed è in questa idea che il nome “Maglia Pop” affonda le sue radici. Cercherò di scrivere di questo e di darvi un’idea più concreta nei miei prossimi post!

Eccoci qui, dunque, alla fine della prima puntata di Maglia Pop. Che dire? Per trovare al giusta misura tra capo pop e capo portabile un confronto continuo è praticamente vitale, quindi se mi leggi, fammi sapere, dammi spunti. Io sono un po(p) timido, tu sii un po(p) audace e dammi sempre spunti se ne hai qualcuno!

Buon red carpet a tutti! 

A presto!!

Dario

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