Pima di Borgo de’ Pazzi – Recensione filato

pima1Scheda tecnica

Composizione

100% cotone andino (Pima).

È un cotone in cui le singole fibre sono leggermente più spesse rispetto al cotone egiziano o americano. Inoltre la fibra presenta caratteristiche di porosità che la rendono, al tatto, simile alla lana ma meno scivolosa.

Costruzione

Si tratta di un filo a due capi. La particolare, morbida torsione, fa esaltare il perlage del filato rendendolo “appetibile” alla vista ancor prima che al tatto.

È un filato gasato e non mercerizzato. Quindi del tutto anallergico perché non trattato in alcun modo (nella sua versione naturale, quantomeno), e che conserva anche alcune delle qualità originali della fibra.

Pima filo ingrandimento

 

Formato

In matasse da 100 gr/250 m.

 

Peso

DK – cioè che sviluppa circa 22 m in 10 cm.

 

Cartella colori

Ci sono ben due cartelle per questo cotone: la solid-semitonals che comprende il filato in colore naturale, non tinto, e 5 toni pastello ma intensi. Particolarmente vibrante il verde-azzurro, il rosa (non noioso, con una punta d’azzurro) e l’arancio, bello per le pelli già abbronzate. L’altra cartella, “stampato a mano”, presenta il Pima in 8 varianti di variegato, se possibile, una più bella e interessante dell’altra. I colori sono ben equilibrati e le tonalità accattivanti, si spazia dalle tinte più tenui e delicate, a colori più pieni e corposi.

 

Azienda produttrice

Il marchio Borgo de’Pazzi è stato creato dall’azienda Effe-elle di Montemurlo, di cui v’ho parlato diffusamente in questo articolo. Recentemente, dopo anni di filati più “moda”, l’azienda ha deciso di dare una sterzata verso un qualità più alta, dando il via a una collezione di filati di pregio. Il cotone Pima è l’articolo estivo che, complice lo zampino del sottoscritto, è stato lanciato in questi giorni ma l’azienda viene da un paio di collezioni invernali con dei veri e propri filati “d’eccellenza”: il Nuovo Cedro, L’Indio, il Kuki, il Soavia, il Cashmerino, e l’LW125, lo Stout, il Naturalia. Tutti quantomeno da provare!

Pima fascetta Borgo de pazzi

 

Fascetta

Molto completa. Unica pecca, l’assenza dell’indicazione delle maglie in 10 cm, che può essere un ulteriore riferimento utile in caso di dubbi nella scelta della misura dei ferri.

La composizione, il metraggio e il peso, così come i simboli di lavaggio sono ben leggibili. Lo stesso colore e bagno in due appositi riquadri dedicati.

 

Resistenza

I dati dei test di resistenza (alla luce, al colore) e all’effetto pilling sono quelli eseguiti dall’azienda produttrice e che comunemente vengono forniti su richiesta. Hanno un rating da 1 a 5. Più alto è il valore, tanto migliore la resistenza.

Resistenza alla luce: 4 per i solidi e semisolidi e 3 per i tinti a mano

Resistenza ai lavaggi: 4 per i solidi e semisolidi e 3 per i tinti a mano

Resistenza al pilling: 4

 
Prime impressioni

Campione

Ho usato dei ferri 4 mm, ottenendo 22 m in 10 cm. che risponde quindi pienamente alla definizione di “DK”. Con 22 m si ottiene una maglia morbida, non troppo compatta, ma sufficiente a non lasciare intravedere “spazi” vuoti fra le maglie. Poiché io ho una mano molto stretta, tenderei a pensare che la maggior parte delle persone dovrebbe ottenere lo stesso risultato già con una misura 3,5 mm, alcuni forse con il 3 mm. Decisamente, la misura massima indicata in fascetta (5 mm), produce una maglia molto morbida e aperta, forse più adatta per essere usata per scialli molto morbidi e cascanti (idea, peraltro, da non sottovalutare!).

Lavorazione

Il filato si lavora splendidamente e scorre bene anche sui ferri in bamboo che ho utilizzato io. Nel mio caso di mano stretta, avrei potuto usare anche dei ferri nichelati senza paura che le maglie scivolassero troppo e cadessero. Questo cotone è morbido e setoso, ma non così scivoloso come i cotoni mercerizzati, ne’ troppo “adesivo” come alcuni cotoni poveri. Non tende affatto a dividersi perché ha superato la prova “appuntamento al buio”, ovvero: ho sferruzzato le zone in maglia legaccio quasi senza guardare il lavoro. I due capi restano sempre ben uniti e difficilmente capita di separarli con la punta del ferro. Non si attorciglia affatto, segno di una buona e calibrata ritorcitura, e tende anzi a cascare pesantemente in volute morbide, tant’è che anche dover sbrogliare un nodo formatosi durante il lavoro sarebbe un’operazione semplicissima. Il tessuto ottenuto è morbido ma compatto a maglia rasata, e ancor più morbido nella maglia legaccio. La mano è, insolitamente, quella di una buona Merino ma più setosa e pesante. Le maglie sono ben definite e i bordi conservano un po’ di elasticità, mentre la treccia ha poco rilievo. Un po’ più difficoltosa la lavorazione della parte traforata a causa delle numerose diminuzioni e della scarsissima elasticità, caratteristica del cotone. La maglia è appena lustra in superficie è con una minima peluria perché il cotone ha retto bene la lavorazione senza sfaldarsi, anche nei tratti in cui ho dovuto disfarlo per aver fatto (ahimè) degli errori…

Pima pre bloccaggio

 

Lavaggio e bloccaggio

Prima del bloccaggio

Ho scelto di lavorare il verde-azzurro, il N 5, che è quello che mi piacerebbe poter definire il “color piastrella di piscina”! Il colore non rende perfettamente in foto, che tende di più all’azzurro che al verde, perché le foto le ho scattate in uno degli innumerevoli giorni di maltempo di questi ultimi tempi…

Lavaggio

Il lavaggio è da farsi ad acqua, come indicato dai simboli di lavaggio che (ovviamente) escludono un lavaggio a secco e l’uso dell’asciugatrice; movimento e aria calda in fase d’asciugatura causano la fuoriuscita della fibra con conseguente “effetto pelino” sulla superficie. Pur non essendo precluso il lavaggio a macchina, per conservare il più possibile l’aspetto compatto che questo bel cotone ha in origine, l’ideale sarebbe lavarlo sempre a mano.

Vietato il candeggio, che sciuperebbe la fibra ed intaccherebbe anche quello in colore naturale (non tinto), nonché vietata la stiratura per contatto diretto per evitare che si appiattisca e perda nerbo.

Io l’ho lavato in acqua appena tiepida e con poco detergente, proprio come si farebbe con un capo in lana. Nel risciacquo finale usate l’aceto se volete un effetto supermorbido altrimenti, se vi piace un filato più consistente, usate solo acqua.

Pima post bloccaggio 1Bloccaggio

Il bloccaggio ad acqua al termine del lavoro può essere evitato e sostituito dal bloccaggio a vapore. Il cotone ha forte capacità igroscopica (assorbe l’acqua facilmente) e quindi anche il solo vapore è sufficiente a renderlo “malleabile” per una buona messa in forma. Inoltre la temperatura del vapore è sufficiente a sterilizzare il capo per essere indossato con tranquillità (certo, se si macchia con la pizza margherita che stavate divorando mentre lo lavoravate…allora tocca lavarlo!). Durante il lavaggio non ha perso la minima traccia di colore, ne’ in fase di lavaggio ne’ di risciacquo, nonostante nella mia bacinella ci fossero campioni eseguiti in più colori (in effetti…tutti i 6 solidi e semisolidi!)

Dopo il bloccaggio

Il lavaggio ha fatto indiscutibilmente rilassare la fibra, perché il notevole aumento in dimensioni (sopratutto in larghezza!! attenzione al campione!!) è stato spontaneo e non perché messo “in trazione” con l’uso di spilli durante il bloccaggio. Fa eccezione la parte alta in pizzo che è stata invece stiracchiata per far esplodere il punto. Il pizzo (lace) rende piuttosto bene, la maglia resta stabile e conserva bene il disegno. L’elasticità originale è andata persa, come ben si vede dalle coste e dalla traccia che sono completamente appiattite. La maglia legaccio conserva invece un buon rilievo, anche se dai contorni ammorbiditi.

 
Conclusioni

Opinioni personali

Lo raccomanderei per qualsiasi capo, indumento, accessorio che richieda una maglia rasata uniforme e stabile. Riserverei la maglia legaccio, che resta nitida anche dopo il lavaggio, agli scialli e a tutti quelli accessori/oggetti che non debbano sopportare un peso “verticale o, in alternativa, usando la maglia legaccio in minima parte per evitare di appesantire il capo nel suo complesso. Le coste eseguite con questo filato, di qualunque tipo esso siano, non dovranno avere funzione “elastica” bensì decorativa proprio perché perdono completamente quest’ultima caratteristica. Le trecce ugualmente, possono essere inserite a scopo decorativo, perdendo però un po’ dell’effetto 3D tipico delle trecce. Un uso decisamente azzeccato (e inatteso!) di questo cotone è il fair-isle, in tondo, o allo jacquard, in piano, in ferri d’andata e ritorno. Questo cotone si comporta quasi come una lana e riesce a uniformarsi e a sfumare i contorni con facilità, come vedete dalle foto pre e post bloccaggio. Quindi quei i punti che utilizzano due colori per creare un disegno, come nel caso del fair-isle e dello jacquard ma anche per altri punti passati bicolori, sono perfetti! Attenzione: È fortemente sconsigliabile avventurarsi nello “steeking” su questo filato, ovvero il taglio della maglia a vivo, a meno di usare il metodo con ribattitura a macchina che assicura meglio i bordi dallo sprefilarsi. Tutti i modelli eseguiti in tondo senza particolari sagomature (colli, pullover “a scatola, con scollo arrotondato “round yoke”, etc…) si possono eseguire senza particolari difficoltà e senza dover ricorrere allo steeking. Pima può essere usato anche per progetti in pizzo, per degli scialli più pesanti e cascanti o per delle casacche morbide, senza troppe sagomature. Potrebbe rendere benissimo anche per un copritavolo eseguita ai ferri o, per le sferruzzatrici più spericolate, in una gonna eseguita in tondo partendo dal punto vita e terminando con l’orlo. Il pizzo esalta al massimo il drappeggio di questo bel cotone, sopratutto se enfatizzato  dall’alternanza di zone piene di maglia rasata o legaccio. Nello scegliere i punti da lavorare, di qualunque genere esso siano, mi orienterei comunque su dei disegni di piccole-medie dimensioni per preservare l’omogeneità e uniformità della maglia finita.

Pima dettaglio 1Pima dettaglio 2

 

Prezzo e rete distributiva

Il filato è in vendita, al momento, nello store online di Borgo de’ Pazzi a:

Il rapporto qualità/prezzo è molto buono, considerando che il prezzo medio di vendita di un cotone Pima 100% di buona qualità oscilla da un minimo di 8 € per i solidi sino ai 14/18 € – 100 gr per i tinti a mano.

Recapiti per informazioni

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392 1967196

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