Hyde park e Mr.Crochet.
Alberi e foglie.
Foglie e vento.
Quel giorno divenne leggenda e la leggenda divenne mito, perché?
Si narra che un ometto buffo ed elegante
miglioró la perfezione della natura e per qualche istante,
a Londra, tutti smisero di respirare esclamando “ooooh”.
Accadde tutto in un istante:
una foglia gli cadde sul naso mentre lavorava al progetto di uno scialle traforato,
così pensó: “questa foglia ha bisogno di me”!
Con cura bucherelló ad intervalli regolari i bordi
ed inserendo il filato (con un pizzico di eccitazione),
grazie al suo uncinetto metallico da 1,75mm
inizió la bordatura...voilà.
Arrampicandosi sugli alberi come una scimmia,
talvolta appeso a testa in giù o in bilico come un equilibrista: ricamava.
Inizió con un timido punto gambero color vino,
proseguendo con bordi a conchiglia, a cresta,a pippiolini.
Non disdegnò bordature eleganti e delicate a zampa di pulcino,
per poi lasciarsi andare in un tripudio di festoni:
a coroncine, a conchiglie appaiate o traforate, a petali allineati.
Sentì un lungo brivido lungo la schiena quando,
con un filato lurex , ricamó le foglie di un intero albero con festoni Incas.
I filati ora grezzi ora cangianti colorarono le chiome di Hyde park come in un sogno.
Mr.Crochet era altrove,
non percepiva alcun suono,
non vedeva la folla entusiasta sotto di lui...era libero.
Al calar del sole riprese il suo fagotto e sparì nel nulla.
Dietro sè solo uno scoiattolo e il turbinio di foglie ricamate...