A tu per tu: Damss Art

a tu per tu sonia

Ecco, ci sono. La prima intervista della mia vita; sono emozionata ed elettrizzata perché per questa occasione ho potuto conoscere (anche se solo telefonicamente, ma ci siamo promessi di incontrarci quanto prima), due persone che hanno fatto del cucire una vera e propria arte dove rappresentare gli stati d’animo e le visioni del futuro con un materiale “vivo” come il tessuto. Nelle loro splendide mega installazioni infatti possiamo vedere raffigurati le interconnessioni di tutti gli individui quando gli interessi si accomunano “Connecting People”, oppure come potremmo vedere le città nel futuro “Dimensione 3000” o ancora le sculture-abito ed i gioielli.

Loro, molto disponibili e appassionati sono Daniela Arnoldi e Marco Sarzi-Sartori di Damss Art e ora lascio a loro la parola per potersi raccontare:

01 Connecting people

D: Damss, chi si cela dietro a questo acronimo e di cosa vi occupate?

R: Siamo Daniela Arnoldi e Marco Sarzi-Sartori, l’acronimo dei nostri nomi costituisce il primo legame della nostra coppia e anche il logo DAMSS della nostra attività.

D: Voi dipingete con le fibre, quale processo creativo vi ha spinti a sviluppare la vostra arte?

R: Abbiamo fatto grandi precedenti esperienze individuali, poi, viste le infinite consultazioni che ci scambiavamo sui nostri reciproci approcci all’arte, abbiamo deciso di fondere i nostri interessi per il tessile e di unirci in un’unica attività. Attingiamo i colori dall’infinita tavolozza dei tessuti, mentre i filati colorati diventano i pennelli con cui diamo espressione alle superfici, poi l’uso sapiente dell’abbinamento dei colori fa il resto.

Abito scultura

D: Quando lavorate ad un nuovo progetto che processo creativo seguite? Vi capita mai in corso d’opera di deviare dal progetto principale?

R: Quando ci assumiamo un impegno cominciamo col lanciare delle ipotesi, delle proposte, degli schizzi malfatti e degli appunti di idee descritti a grandi linee.

Via via che le scelte si riducono a pochi elementi scatta la fase più concreta di disegni definitivi e di elaborazioni fotografiche; fatta la scelta definitiva comincia il grosso lavoro di creare un’immagine fotografica delle dimensioni volute del soggetto che realizzeremo.

Mentre costruiamo l’immagine a computer affrontiamo anche le problematiche di quali tecniche esecutive vogliamo adottare per produrre quell’opera, quali elaborazioni pensiamo di applicare ai tessuti, come ci interessa modificarli, quale matericità e volume vogliamo dare ai dettagli ecc. ecc.

Questa è la fase più animata dei nostri progetti, dove si scatenano temporali di idee che possono diventare tempeste, poi dalle discussioni emergono dei punti condivisibili da entrambi finché arriviamo inevitabilmente ad un pensiero comune, che con le dovute limature sarà il nostro progetto. Il momento più atteso per noi è di giungere ad un pensiero unico e condiviso da entrambi: ora lo chiameremo progetto.

Il progetto è un’idea, per la sua realizzazione i processi sono molti e sono complicati e spesso nascondono delle possibilità che non erano previste nell’idea originale; ecco che il progetto cresce arricchito di qualcosa di inaspettato.

Adesso siamo pronti per realizzare un’immagine a computer e passarla alla serigrafia.

Collana scultura crazy bag

D: Sul vostro blog parlate di improvvisazione riferendovi a Paganini, ma quanta ce n’è nelle vostre opere?

Abbiamo menzionato Paganini come esempio di virtuosismo creativo.

Paganini non è che non volesse ripetere il brano appena eseguito, ma gli era proprio impossibile farlo, per la ragione che la sua abilità si esprimeva essenzialmente attraverso l’improvvisazione.

Nel jazz si dà moltissima importanza alla perfetta conoscenza dello strumento, attraverso il quale il musicista comunica le sue sensazioni a chi ascolta, e alla buona conoscenza dello spartito che interpreterà con tante occasioni di improvvisazione sul tema scelto.

Analogamente il nostro lavoro ci porta ad avere ottima conoscenza tecnica delle macchine, a cui aggiungiamo le modifiche che noi apportiamo ai piedini, all’alimentazione del filato, alla costruzione dei telai su cui cuciamo, l’elaborazione dei pedali ecc.; in pratica affrontiamo le problematiche più assurde che ci pone il mondo della Fiber Art.

Durante l’esecuzione delle opere siamo spesso sollecitati dal bisogno di prendere iniziative tempestive diverse dal progetto, ma pronti a rientrare non appena le condizioni ce lo permettono.

Scialle scultura

D: Organizzate corsi per approcciarsi alla Fiber Art, sono aperti a tutti o servono particolari conoscenze di base per potervi accedere?

R: Nei corsi che proponiamo intendiamo sfruttare tutta l’esperienza dei partecipanti, più ce n’è e più sarà semplice per tutta la classe.

Spesso teniamo corsi per esperti, delle master class dove è richiesta ottima conoscenza della macchina da cucire, delle tecniche e delle problematiche dei vari tessuti e filati, ma capita anche che buttiamo le basi per la Fiber Art e ci rivolgiamo a tutti, con e senza esperienza, anzi talvolta l’esperienza è quasi di freno alle tematiche che proponiamo: la Fiber Art non produce oggetti, ma preferibilmente arte.

Nei nostri corsi proponiamo spesso tecniche inusuali che attingono alla tradizione del cucito per spingere i partecipanti ad aprire la mente, a guardare oltre.

Scialli scultura

D: Qualche anticipazione su qualche progetto in corso o futuro?

  • Stiamo lavorando per una mega installazione ad Abilmente di primavera (23-26 marzo), che vedrà un bell’intervento nell’ingresso circolare della fiera di Vicenza. Il tema CONNECTING PEOPLE riguarda il complicato intreccio delle comunicazioni che avvengono tra la gente quando si incontra in luoghi dove hanno interessi in comune come fiere, convegni ecc.
  • Abbiamo già realizzato l’immagine e la serigrafia del secondo pannello da 10 metri e alto 4 della serie delle Città Future per Abilmente di Ottobre. Il tema rappresentato è ROMA 3000, un’interpretazione molto particolare dei monumenti di Roma trasferiti su un altro pianeta.
  • Stiamo realizzando le sculture-abito da fare indossare alla nostra modella ad Ottobre, ripeteremo la formula no-sfilata dove la modella vestirà le sculture davanti al pubblico, aiutata da Daniela.

In pratica dobbiamo concentrare 12 mesi di lavoro nei pochi mesi che ci rimangono!

Z Dimensione 3000

A questo punto non ci resta altro da fare che augurare buon lavoro ai nostri artisti.

Magliuomini - sede legale: Via Giulio Braga, 15 - 59021 - Vaiano - Prato - cod.fisc. : 92099420488